La Nuova Sardegna

Olbia

Comunali a Olbia, la grande coalizione anti-Nizzi spinge il centrodestra a ritentare l’unità

SERENA LULLIA
Comunali a Olbia, la grande coalizione anti-Nizzi spinge il centrodestra a ritentare l’unità

Giagoni, Lega: «Non dividiamoci». Nizzi: «Subito un vertice».  Satta, Psd’Az: «Il sindaco sia il primo promotore di pace»

09 luglio 2020
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OLBIA. La campagna elettorale si prende la scena con un anno di anticipo. Strappato il velo sui protagonisti impegnati nelle prove generali della grande coalizione anti-Nizzi, si scatenano le emozioni tipiche del clima pre-urne. Che Pd, Upc, Fdi, M5s, Partito dei sardi, area Sanciu, Italia Viva e gruppi civici si siano seduti allo stesso tavolo non è una bufala.

I protagonisti si sono dati appuntamento in un locale pubblico. Non in un sottoscala in una notte senza luna. Il vice cordinatore della Lega, Dario Giagoni, non ha gradito vedere pezzi con Pd e M5s. «Uno strano eclettismo politico che lascia basiti – commenta –. Le forze del centrodestra devono stare unite e non dividersi per guerre intestine. Serve un bagno di umiltà da parte di tutti. La politica si vive costruendo, non facendo dispetti. Si devono tenere ben saldi i piedi nelle proprie radici. Di certo non mi siederò al tavolo con Pd e M5s, partiti che a livello regionale hanno dimostrato di essere contrari a tutto». Giagoni ricorda le regole di galateo elettorale leghista. «Il sindaco deve uscire dal tavolo del centrodestra ma prima di parlare di nomi si deve parlare di programmi. La gente deve sapere cosa vogliamo fare per i prossimi cinque anni e non solo. Per il candidato sindaco non metto nessun veto, ma dovrà uscire da quel vertice in cui anche noi proporremo il nostro, che abbiamo già. Credo che Forza Italia, oltre a Settimo Nizzi abbia altre figure di peso da proporre».

Anche Giovanni Satta, consigliere regionale Psd’Az interviene nel dibattito. Al tavolo della grande coalizione anti-nizziana siede il suo grande amico, Fedele Sanciu. La loro vicinanza, anche politica, potrebbe far pensare a una sua simpatia per il progetto civico. «Sono e resto un uomo di centrodestra e mi sarebbe piaciuto che nella terza città della Sardegna venissero salvaguardati gli equilibri del centrodestra – spiega –, fermo restando che mi lega una amicizia sincera con Fedele e i vertici nazionali di FdI. Vorrei lavorare per l’unità del centrodestra, ma credo che il primo a doverlo fare debba essere Nizzi. Il centrodestra unito vince e lo ha dimostrato».

Settimo Nizzi si veste da diplomatico. Dà una accelerata alle trattative pre-elettorali e tira il freno a mano sulla sua candidatura unica. «Questa cosa messa su dal centrosinistra non è certo una grande coalizione. A differenza di chi si vergogna del suo partito io sono uomo di partito e anche questa volta seguirò la linea di FI. A breve faremo una riunione con tutte le forze di centrodestra. Da quell’incontro scaturirà il candidato sindaco. Se ci dovessero essere nomi più forti del candidato di FI, ossia il sottoscritto, non ho dubbi che troveremo l’accordo come fatto in altre città».

L’Upc chiarisce di sedere al tavolo della grande coalizione non contro qualcuno, ma per costruire un progetto di governo. «Lo spirito dell’incontro a cui abbiamo partecipato e il suo esito non è contro qualsivoglia persona, in ossequio ai principi fondamentali del nostro movimento. Riteniamo sia meritevole incontrare diversi gruppi politici cittadini, forti anche delle pregresse comuni esperienze, per valutare elementi di programma condivisi».
 

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