Cantiere Isola Bianca riaperti i moli 3 e 4 col fondale a 9 metri
OLBIA. Riaperti al traffico navale i moli 3 e 4 dell’Isola Bianca. Come previsto dalla gara bandita dall’Autorità portuale, la Appalti generali Imag srl ha concluso i lavori di livellamento del...
12 luglio 2020
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OLBIA. Riaperti al traffico navale i moli 3 e 4 dell’Isola Bianca. Come previsto dalla gara bandita dall’Autorità portuale, la Appalti generali Imag srl ha concluso i lavori di livellamento del fondale movimentando circa 3 mila metri cubi di materiale fangoso “spalmato” nelle aree vicine.
Meno 9 metri è la quota di profondità media restituita allo specchio di mare davanti alla stazione marittima. Un tratto del porto che, per la sua conformazione e la consistente movimentazione di navi, è costantemente soggetto ad interramento. Per contrastare questo fenomeno la Port authority ha avviato da tempo la procedura di dragaggio che, proprio in questi giorni, vede in corso una campagna di rilevazione geomorfologica con scan sonar sui fondali. I risultati verranno utilizzati per il progetto del dragaggio che porterà il bacino del golfo alle quote di meno 10 metri e meno 11 per la canaletta di accesso. «Come da cronoprogramma – spiega Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale – una rapida manutenzione che consentirà di mantenere i fondali adeguati alla sicurezza della navigazione per i prossimi mesi. Nel mentre, anche alla luce dell’incidente accaduto nei giorni scorsi alla nave Eurocargo Valencia, stiamo valutando la possibilità di adottare misure straordinarie per una soluzione rapida ed efficace della questione. Unitamente alla Capitaneria di porto e agli operatori sarà necessario affrontare risolutivamente alcune criticità relative alla naturale conformazione del porto e alla convivenza del traffico navale con altre le attività produttive. Argomenti che saranno discussi nell’ambito del nuovo studio sull’adeguamento del Piano regolatore portuale adottato».
Meno 9 metri è la quota di profondità media restituita allo specchio di mare davanti alla stazione marittima. Un tratto del porto che, per la sua conformazione e la consistente movimentazione di navi, è costantemente soggetto ad interramento. Per contrastare questo fenomeno la Port authority ha avviato da tempo la procedura di dragaggio che, proprio in questi giorni, vede in corso una campagna di rilevazione geomorfologica con scan sonar sui fondali. I risultati verranno utilizzati per il progetto del dragaggio che porterà il bacino del golfo alle quote di meno 10 metri e meno 11 per la canaletta di accesso. «Come da cronoprogramma – spiega Massimo Deiana, presidente dell’Autorità portuale – una rapida manutenzione che consentirà di mantenere i fondali adeguati alla sicurezza della navigazione per i prossimi mesi. Nel mentre, anche alla luce dell’incidente accaduto nei giorni scorsi alla nave Eurocargo Valencia, stiamo valutando la possibilità di adottare misure straordinarie per una soluzione rapida ed efficace della questione. Unitamente alla Capitaneria di porto e agli operatori sarà necessario affrontare risolutivamente alcune criticità relative alla naturale conformazione del porto e alla convivenza del traffico navale con altre le attività produttive. Argomenti che saranno discussi nell’ambito del nuovo studio sull’adeguamento del Piano regolatore portuale adottato».
