La Nuova Sardegna

Olbia

Ventun anni ai due marocchini che massacrarono la connazionale in uno stazzo

Ventun anni ai due marocchini che massacrarono la connazionale in uno stazzo

La sentenza della Corte d'Assise di Sassari: i due nordafricani condannati per omicidio volontario in concorso

16 luglio 2020
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Sassari. Ventun anni di reclusione ciascuno, per omicidio volontario in concorso (sono cadute tutte le aggravanti). È la condanna che la Corte d’Assise di Sassari ha inflitto a Jalal Hassissou, 40 anni, e Soufyane El Khedar, 36 anni, marocchini, accusati di aver ucciso la loro connazionale, Zeneb Badir, 34 anni, madre di tre figlie, morta dopo essere stata massacrata di botte in uno stazzo, a Baia Sardinia.

La Corte ha riconosciuto un risarcimento di 250mila euro per ogni figlia. Zeneb Badir era morta il 23 luglio 2018, dopo ore di agonia. Era arrivata all’ospedale di Olbia già in coma. Per i due imputati, il procuratore Gregorio Capasso aveva chiesto l’ergastolo, ritenendoli entrambi responsabili della morte della donna. Impianto accusatorio condiviso dai giudici che hanno attribuito in egual misura agli imputati, la responsabilità della morte della 34enne. Accolte le richieste dei difensori  in merito alle aggravanti.

Jalal Hassissou è difeso dall’avvocato Cristina Cherchi,  Soufyane El Khedar, dall’avvocato Agostinangelo Marras. Le tre figlie della vittima sono assistite dall’avvocato Damaso Ragnedda.

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