La Nuova Sardegna

Olbia

Curragghja 37 anni dopo il ricordo tra le polemiche

di Angelo Mavuli
Curragghja 37 anni dopo il ricordo tra le polemiche

I parenti di alcune vittime del tragico rogo: non ci saremo, è una parata politica Martedì le cerimonie organizzate dal Comune. Si parte alle 18 con la messa

26 luglio 2020
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TEMPIO. Martedì 28 luglio, con una serie di deposizioni di corone, Tempio ricorderà gli otto cittadini che, 37 anni fa, persero la vita nel tentativo di bloccare le fiamme che da sei giorni devastavano l’alta Gallura e che pericolosamente si avvicinavano alle porte della città. Una giornata orribile, segnata da lutti e sofferenze, provocate da un fuoco appiccato a valle da mani assassine, a tutt’oggi non ancora totalmente individuate e punite. Nelle fiamme morirono Salvatore Pala 40 anni maresciallo del Corpo Forestale; Claudio Migali 35 anni vigile urbano; Tonino Manconi 50 anni segretario comunale di Bortigiadas ed Aggius; Silvestro Manconi 44 anni muratore; Luigi Maisto 24 anni operaio; Mario Ghisu 35 anni operaio forestale di Alà dei Sardi, ospite in città di alcuni parenti; Tonuccio Fara 36 anni, muratore ed infine Diego Falchi 43 anni maresciallo del Corpo Forestale. Rimasero feriti in maniera grave: Vanni Bisson (deceduto qualche anno fa), Mario Marchesi, Antonello Forteleoni, Giuseppe Sotgiu; Antonio Azara, e Gianni Mazza.

La celebrazione per il 37° anniversario prevede alle 18 la deposizione in cimitero di una corona di fiori nel mausoleo dei caduti. Alle 18,30, nella chiesa del Sacro Cuore prospiciente la Pischinaccia, una messa di suffragio e alle 19,30 la deposizione a Curragghja di un’altra corona di fiori di fronte al masso in granito sul quale sono scolpiti i nomi dei caduti e che qualcuno ha voluto titolare: “La solitudine dei Vinti”. A significare “l’inutilità di quelle morti e la protesta per l’abbandono del sito per il resto dell’anno”. Ed è proprio per denunciare l’abbandono e in netta antitesi con una celebrazione “non vera”, che alcuni parenti stretti dei caduti non parteciperanno agli eventi. «Qualche anno fa in consiglio comunale – spiegano –, esattamente nel settembre del 2018, Anna Paola Aisoni appena dismessa dal suo incarico di assessore da Andrea Biancareddu, interrogava l’assessore alla Cultura Aurora Careddu sull’ennesima celebrazione incolore dell’appena trascorso 28 luglio». La consigliera Aisoni chiese l’impegno della giunta perché si adoperasse nel corso dell’intero anno con iniziative adeguate a sensibilizzare la città e soprattutto le scuole sugli eventi terribili del 28 luglio. La risposta di Andrea Biancareddu e dell’assessore Aurora Careddu fu la presa d’atto della richiesta e l’impegno solenne perché davvero quel pezzo di storia cittadina arrivasse nelle scuole. «Quell’impegno – sottolineano alcuni parenti che annunciano di non partecipare “all’ennesima parata propagandistica” – è stato totalmente disatteso dall’assessore Careddu, dall’allora sindaco Biancareddu, dal suo successore e dall’intera giunta».



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