La Nuova Sardegna

Olbia

Covid a Olbia, Nizzi: “Inutile dare i numeri dei contagi prima, erano pochi e quasi tutti turisti”

Serena Lullia
Covid a Olbia, Nizzi: “Inutile dare i numeri dei contagi prima, erano pochi e quasi tutti turisti”

Il sindaco spiega il buco nero della comunicazione su positivi e quarantene in città nel mese di agosto

03 settembre 2020
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OLBIA. Dati del contagio in ordine sparso ad agosto. I primi numeri della seconda ondata risalgono ai primi del mese scorso. Il sindaco Settimo Nizzi, nella conferenza stampa del 3 agosto, comunica la presenza in città di 2 positivi. Il 22 agosto, quando ormai è scoppiato il focolaio legato alla festa di Porto Rotondo, a Olbia ci sono solo 5 persone contagiate. Tutte asintomatiche e in isolamento a casa. Tra di loro un residente, gli altri turisti. Si arriva al 27 agosto. I numeri ufficiali che fanno riferimento al giorno prima parlano di 22 positivi. La cifra non include il dipendente comunale del settore Finanziario positivo. I contagi vengono confermati da Nizzi che sottolinea la presenza di soli 5 casi di residenti e una cinquantina di quarantene. Nel frattempo vengono sottoposti a tampone i colleghi del dipendente comunale. Una decina. Tutti negativi. Poi il buco nero nella comunicazione.

 

Quadro pseudoaggiornato. Bisogna aspettare oggi, 3 settembre, per avere il quadro pseudoaggiornato della situazione. Il primo cittadino convoca una conferenza stampa per rendere pubblici i dati che gli sono stati comunicati dall’Ufficio igiene e sanità il giorno prima e che fanno riferimento al primo settembre. 69 positivi ufficiali, a cui vanno aggiunti 3 casi non ancora conteggiati ma certi. Quindi 72. C'è anche un bambino ricoverato a Sassarti per un'altra patologia. Più 59 quarantene di contatti non positivi. Ovviamente il dato non contempla i risultati dei tamponi drive-in corso da ieri al San Giovanni Di Dio.

 

Silenzio voluto. “Con la partenza dei turisti la situazione andrà a normalizzarsi come già accaduto nella prima fase della pandemia – rassicura il sindaco Nizzi -. Non ho mai voluto esternare pubblicamente i pochi casi di positivi che avevamo in città perché erano tutti asintomatici ben individuati, pochissimi i locali. La maggioranza turisti o lavoratori domiciliati in città ma residente altrove. Abbiamo seguito da subito i nominativi comunicati dall’Autorità sanitaria. Vedendo che non vi erano problemi seri per la salute dei nostri concittadini abbiamo proseguito nella nostra attività, facendo le verifiche con la polizia locale e garantendo l’assistenza con protezione civile, volontari e servizi sociali”.

 

Il caso Mater. I tamponi volontari al Mater Olbia mandano in tilt la già imperfetta macchina della comunicazione Ats. Quei test non vengono conteggiati negli elenchi ufficiali fino a quando non vengono riconfermati da un secondo tampone fatto dall’Assl. Tanti cittadini che intanto ricevono l’esito positivo lo comunicano agli amici. Il passaparola fa il resto. “A un certo punto c’è stata discrepanza tra i dati che avevano noi e i dati di persone di nostra conoscenza o di cui siamo venuti a conoscenza tramite mail. Non abbiamo dato retta alle voci su centina e centinaia di persone positive. In base alle quali avremmo dovuto sigillare con barriere ermetiche Olbia. Abbiamo quindi chiesto nuovamente un aggiornamento all’Autorità sanitaria che ci è stata comunicata il 2 settembre: 69 positivi e 59 quarantene”.

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