La Nuova Sardegna

Olbia

Golfo Aranci: «Paura per mio figlio: sondino sostituito solo dopo sei mesi»

Golfo Aranci: «Paura per mio figlio: sondino sostituito solo dopo sei mesi»

La denuncia della madre di Cristian Trovati: «Costretta ad andare all’ospedale, nessuno veniva a casa»

07 settembre 2020
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GOLFO ARANCI. Da sedici anni Cristian Trovati è bloccato in un letto. Da quando, nel 2004, è stato colpito da miocardite virale. E da allora, Rita Lo Verso, una madre coraggio che ha sempre trovato la forza di andare avanti, pur tra mille difficoltà, lo assiste con un amore infinito insieme alla sua famiglia. Ma non è un cammino facile. Anzi. Se è vero che per Cristian, negli anni, la solidarietà di tante persone generose non è mai mancata, è anche vero che ha dovuto superare tanti momenti di grave difficoltà per un’assistenza che è venuta a mancare. «L’ultima situazione assurda che mio figlio ha dovuto sopportare - racconta Rita Lo Verso - è recente. Cristian, dallo scorso febbraio, si nutre attraverso una peg, quel sondino collegato direttamente allo stomaco. La peg, però, deve essere cambiata ogni tre mesi e quindi avrebbero dovuto sostituirla a maggio. Invece l’ha tenuta sino al 27 agosto e sono stata costretta, pagando anche l’ambulanza per il trasporto, a portarlo all’ospedale di Olbia per poterla cambiare. Un viaggio non lungo, visto che noi viviamo a Golfo Aranci, ma che si è trasformato in un incubo per il mio Cristian, perché continuava a star male. Tutto questo è accaduto perché nonostante avessi la richiesta del medico di famiglia, non è venuto a casa nessuno dell’Adi e non era nemmeno disponibile lo specialista del Paolo Dettori di Tempio che ha sempre raggiunto i pazienti a domicilio per la sostituzione delle peg. Capisco che con l’emergenza sanitaria ci siano state delle priorità, ma ci sono tanti altri pazienti che hanno patologie gravi e che hanno bisogno di un’assistenza continua. Cristian è uno di questi. Mi chiedo che cosa dovrò aspettarmi tra 3 mesi: ci sarà qualcuno disponibile? O dovremo affrontare un altro inferno?».

Rita Lo Verso è molto stanca. E’ da anni che lotta. «E c’è sempre qualcosa che va storta - dice ancora la donna -. Nel 2019 siamo stati mesi e mesi in ospedale perché Cristian aveva problemi respiratori e frequenti polmoniti. A giugno dell’anno scorso, a proposito di sanità malata, durante uno dei ricoveri ho dovuto addirittura portarmi da casa strumenti e presidi sanitari. Mancava tutto. E nonostante il personale della Medicina tentasse di fare anche i miracoli, si sono verificate situazioni inaccettabili. Per fortuna Cristian ha superato la polmonite, ma per proteggerlo da ulteriori ricadute i medici hanno deciso di applicargli la peg. Come detto, però, il sondino non è stato sostituito nei tempi stabiliti perché non c’era nessuno che potesse occuparsene e così, il 28 agosto, mi sono precipitata all’ospedale di Olbia. Non avevo alternative: la peg era ormai logorata e il giorno prima il tubicino collegato allo stomaco si è staccato all’improvviso. E ho dovuto infilare io un sondino per evitare che il piccolo foro si chiudesse. Ma si deve arrivare a questo?». (s.p.)

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