La Nuova Sardegna

Olbia

L’odissea di un paziente si trasforma in un esposto

di Angelo Mavuli
L’odissea di un paziente si trasforma in un esposto

Dall’operazione al femore ai dolori insopportabili a causa del catetere «Avanti e indietro negli ospedali. E potrei aver riportato un danno urologico»

08 settembre 2020
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TEMPIO. Potrebbe aver subito «un danno urologico a seguito del posizionamento di un catetere». E ora, tramite il legale al quale si è rivolto, presenterà denuncia alla Procura della Repubblica. A raccontare ciò che ha vissuto all’ospedale di Tempio e che si trasformerà presto in un esposto è un pensionato di Tempio, 75enne. Il quale lo scorso 5 agosto ha riportato la frattura del femore dopo una banale caduta. Tutto è cominciato proprio quel giorno, con il suo arrivo al pronto soccorso. «Ho risposto alle domande che mi sono state fatte, informando gli operatori sanitari di essere affetto da ipertrofia prostatica benigna. Sono stato allora cateterizzato - racconta il pensionato - e sottoposto a radiografie. Alle 16,30 sono stato ricoverato in Ortopedia e la mattina seguente mi hanno operato. Ma in questo lasso di tempo mi sono accorto che la sacca dell’urina presentava abbondanti tracce di sangue. Un infermiere ha allora notato che la cannula del catetere, inseritami il giorno prima, aveva un diametro troppo largo e l’ha sostituita con una più piccola. Venerdì 7 agosto, alle 18, dopo avermi sfilato il catetere, sono stato dimesso. Non perché fossi improvvisamente guarito ma perché il reparto di Ortopedia, il sabato e la domenica, viene chiuso. A quel punto un altro infermiere mi ha estratto il catetere». Ma una volta arrivato a casa la situazione del paziente è peggiorata: «Dopo 4 ore non riuscivo a urinare e accusavo dolori fortissimi al basso ventre. Alle 23, esausto, ho chiamato la guardia medica che immediatamente, a sua volta, ha allertato il 118. Il medico e l’infermiera hanno tentato inutilmente di cateterizzarmi a casa e poi sono stati costretti a riportarmi al pronto soccorso del Dettori. Alle 4,30, però, con l’aggravarsi della mia situazione, sono stato trasferito all’Urologia di Sassari dove i medici hanno ripulito la vescica che presentava molti coaguli di sangue». Ma non è finita qui: «Alle 7 mi hanno riportato all’ospedale di Tempio e qui sono stato ricoverato in Chirurgia per proseguire i lavaggi vescicali. Poi, la sera del sabato, mi è salita la febbre a 39 e sono stato sottoposto a terapia antibiotica per 9 giorni. Sono stato dimesso lunedì 17 agosto. E a tutt’oggi sono ancora cateterizzato. Domani, ho la visita di controllo ortopedica. Incredibilmente, però, pur avendo preso accordi con la Protezione Civile di Tempio, all’ultimo momento, la stessa ha disdetto l’impegno. Per fortuna ho trovato la disponibilità dell’Avis di Perfugas, che ringrazio sin d’ora, per il mio trasporto. Mi auguro solo, dopo tutto ciò che ho sopportato, di non avere altre conseguenze. Ma in ogni caso ora presenterò la denuncia»

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