La Nuova Sardegna

Olbia

Alberi maestri, un piano per 20 anni

di Giuseppe Pulina
Alberi maestri, un piano per 20 anni

Il progetto per la città verde è stato presentato durante il festival Bookolica

15 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO . Gli alberi non mancano e neanche le aree verdi. Ciò malgrado (anzi, forse proprio in ragione di questo dato), Tempio aspira a diventare la città degli “Alberi maestri”. S’intitola così un progetto di lungo respiro che porta il sigillo dell’associazione NoMade e che è stato ufficialmente presentato nel corso della prima giornata di Bookolica, il festival letterario che si è tenuto a Tempio da 3 al 6 settembre. Il contesto più indicato, visto che il progetto ha preso forma per impulso dei giovani che fanno parte dell’organizzazione del festival e che in città e in Gallura rappresentano un po’ lo zoccolo duro del nuovo movimento ambientalista nato sulla scia della protesta dell’attivista svedese Greta Thunberg. A far loro da guida penserà un vero esperto del campo: il professore Massimo Carta, tempiese, docente di Urbanistica all’università di Firenze. «L’idea – spiega Carta – è venuta dal basso, precisamente dai ragazzi, sulla scia di riflessioni che arrivano da Greta Thunberg, per esprimere l’esigenza di riconquistare una certa dimensione della natura, della lentezza, sostenibilità, della resilienza». Obiettivi, atteggiamenti, valori di cui l’albero può essere simbolo e “maestro”. È così nato un “Laboratorio aperto permanente e resiliente” che ha preso il titolo di “Alberi maestri”. Non si tratterà semplicemente di piantare alberi, anche se, come sottolinea Carta, «questo è un gesto eterno, archetipico, una costante del rapporto dell’uomo con la Terra». Quale sarà allora la novità? «Innanzitutto, bisogna riconquistare la coscienza dell’importanza di questo gesto. Lo faremo ragionando su azioni e partenariati che, al momento, sono tutti da costruire, con lo scopo di arricchire e dare qualità all’ambiente». Guai, perciò, a sottovalutare l’importanza di un gesto che non può essere ridotto a un’operazione meccanica. «Sembra una cosa molto tecnica, ma sappiamo che attorno all’albero si addensano storie e significati. Viene da immaginare una città disseminata di questi esseri viventi che ricordano l’importanza della crescita e della lentezza». Secondo Massimo Carta, servirà almeno una programmazione ventennale, perché l’albero apre a prospettive transgenerazionali: «Piantare un albero vuol dire mettere d’accordo le comunità su dove piantare, che cosa piantare, quale significato attribuire al gesto. Insomma, non è poi così facile». Quel che si sa è che gli alberi maestri saranno piantati in diverse aree della città, nel centro e nelle periferie, così come ai margini del territorio rurale.



In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative