La Nuova Sardegna

Olbia

Il Parco: «Su Cala Coticcio non ci sono usi civici»

Il Parco: «Su Cala Coticcio non ci sono usi civici»

La Maddalena, per l’ente i residenti non hanno nessun diritto di raggiungere la spiaggia dal sentiero

15 settembre 2020
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LA MADDALENA. Resta accesa la polemica dopo la decisione del Parco di consentire l’accesso a Cala Coticcio ai residenti solo con le guide. Condizione che li parifica ai turisti. Quasi imposssibile per i maddalenini accettare un’inversione di rotta dopo 24 anni, da quando è stato istituito il Parco che nel decreto firmato dal presidente della Repubblica prevede l’ingresso nella zona Ta di tutela integrale esclusivamente con guide. Una consuetudine quella di varcare l'ingresso senza controlli, mai interrotta per cinque lustri. Sino a pochi giorni fa, quando il Parco «ha preso atto – afferma il vice presidente dell’ente verde, Luca Ronchi –, che non era più possibile ignorare una legge statale. Il problema è che al posto di usanze" nel decreto del 1996 c’è scritto “usi civici”, che ha un altro significato, purtroppo preciso. Non abbiamo attuato nessun nuovo provvedimento. Il Consiglio direttivo vuole che i residenti siano liberi di accedere a ogni sentiero e spiaggia. Questo orientamento però non fa giurisprudenza, né è sufficiente a vincolare le forze dell'ordine, chiamate a far rispettare la legge». Ribadisce che l'unica strada per consentire il libero accesso ai maddalenini è la modifica del Dpr. «Purtroppo – dice Ronchi –, gli usi civici, censiti dalla Regione per La Maddalena non riguardano i sentieri d’accesso alle spiagge, né il loro utilizzo secolare. Abbiamo chiesto un supporto al ministero e all'avvocatura dello Stato in attesa della modifica al Dpr». L’area è presidiata il mattino dalle guide ambientali, ma il pomeriggio si registra un continuo via vai di turisti. «Purtroppo l’organico delle forze dell’ordine è risicato – puntualizza Ronchi –. E il Parco non ha potuto assumere il numero di guide ambientali richiesto».

Una parte della comunità isolana chiede al Parco di essere altrettanto solerte nell’applicare la legge per il caso Budelli dove da anni Mauro Morandi, ex custode dell’isola quando era privata, occupa abusivamente un edificio statale. «Il Parco non ha poteri giudiziari – afferma Ronchi –, né sanzionatori. MOrandi ha ricevuto una nostra lettera di sfratto più di un anno fa. L’iter legale prosegue il suo corso, mentre l’ente sta ultimando il progetto esecutivo dell’opera di riqualificazione dell’isola. Entro quest’anno, come annunciato qualche mese fa dal direttore Michele Zanelli saranno demoliti gli abusi edilizi». Con l’apertura del cantiere Morandi, dovrà lasciare l’isola. Dall’anno scorso è un “inquilino abusivo” di un bene dello Stato. «Come detto – conclude Ronchi –, la vicenda ha risvolti legali. Il Parco viaggia per step sul fronte dei lavori di riqualificazione. Dopo la pulizia nell’area di rifiuti ammassati nel tempo, a breve proseguirà l’iter avviato negli anni scorsi. Una volta aperto il cantiere non è ammessa alcuna presenza sull’isola, quindi Morandi dovrà lasciare l’isola». (w.b.)

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