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Olbia

Il re della vodka diventa olbiese

Il re della vodka diventa olbiese

Martedì il consiglio comunale conferisce la cittadinanza onoraria al tycoon russo Roustam Tariko 

18 settembre 2020
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OLBIA. Da qualche anno a Olbia si erano perse le tracce di Roustam Tariko, il tycoon russo re della vodka, adesso il ritorno prepotente alla ribalta. Da cittadino onorario, addirittura. Il conferimento ufficiale è all’ordine del giorno della prossima seduta del consiglio comunale, in programma martedì.

Effettivamente Tariko, 58 anni, originario di Menzelinsk, nel Tatarstan, in Gallura e in qualunque altro posto non è proprio una persona qualunque. Il fondatore della Russian standard vodka, oltre che di una omonima banca, era passato agli onori della cronaca in Italia alla fine del 2011 per aver acquisito la Gancia, storica casa produttrice di spumanti. Una persona piuttosto ricca con un patrimonio netto stimato nel 2018 in qualcosa come un miliardo di dollari. Così raccontano di lui le cronache finanziarie. Lui, invece, racconta poco o niente: mai un’intervista, pochissime apparizioni, soltanto se indispensabili.

Eppure a Olbia e a Porto Rotondo, dove Tariko tuttora risiede per lunghi periodi dell'anno, per alcuni anni era stato una specie di Messia. In particolare, il suo nome è stato legato soprattutto allo sport. Infatti, nell'estate del 2011 divenne il proprietario dell'Olbia calcio, squadra della città che allora attraversava un momento difficile rischiando addirittura il fallimento dopo la gestione Rusconi. Anche un anno prima Roustam Tariko era venuto in soccorso dei bianchi, grazie alla mediazione dell’allora sindaco Gianni Giovannelli, staccando un assegno da 100 mila euro. Soldi che finirono nelle casse della Figc per permettere alla società di iscriversi nel campionato di Eccellenza e non finire ingloriosamente in Prima categoria. Nel 2011 invece lo stesso Tariko aveva acquisito il controllo della società con l'obiettivo di riportarla in alto.

Nel dicembre 2010 proprio il sindaco di Olbia fece un viaggio tra Mosca e San Pietroburgo, dietro invito dello stesso Tariko. Viaggio dal quale nacque l'idea di costituire una Fondazione sotto l'egida del Comune e del magnate russo, per rilanciare le strutture culturali, a partire dal museo archeologico.

Del ricco finanziere russo a Olbia ci sono tracce anche per una vicenda di cronaca giudiziaria, legata alla sua casa a Punta Volpe, Porto Rotondo. Non un’abitazione qualunque, ma la splendida villa Minerva appartenuta a Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi. Una reggia di oltre 300 metri quadrati divisi tra soggiorno, camera da pranzo, cinque camere da letto, altre tre in un primo piano seminterrato, una decina di bagni, un grande patio coperto, terrazze, cinque verande, una piscina da 110 metri quadri e un giardino di oltre 19 mila metri con bouganville, macchia mediterranea, corbezzoli e ginepri. Nell'ottobre 2011 la Minerva finanziaria srl, società proprietaria della villa di Tariko, aveva ottenuto la concessione edilizia per opere di ampliamento con il piano casa. Poi una lunga battaglia legale contro il Comune di Olbia su veri o presunti abusi edilizi aveva causato un consistente ritardo nell’inizio dei lavori. Lo stesso Comune che oggi conferisce la cittadinanza onoraria al finanziere. Acqua passata e niente rancore, evidentemente.

Da allora, comunque, Tariko è scomparso dalla ribalta cittadina. Lavoro e affari, naturalmente, ma niente apparizioni in società. L'Olbia calcio, intanto, è stata ceduta a una nuova proprietà e della fondazione non si è più saputo nulla. (m.b.)

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