La Nuova Sardegna

Olbia

Le scuole e il Covid, tutti in ospedale per il test sierologico

di Giuseppe Pulina
Le scuole e il Covid, tutti in ospedale per il test sierologico

Da oggi esami ai docenti e al personale degli istituti cittadini Ieri a Tempio si sono presentati in 200, il doppio del previsto

19 settembre 2020
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OLBIA . Oggi e domani tutto il personale delle scuole cittadine potrà sottoporsi al test sierologico per il Covid anche a Olbia. Per fare il test bisognerà recarsi all’ospedale San Giovanni di Dio, dove, all'esterno, saranno montati i gazebo in cui un team di operatori del Distretto di Olbia accoglierà gli insegnanti e somministrerà loro il test. Perché la registrazione sia valida occorrerà portare con sé anche un documento d’identità e la tessera sanitaria.

Finisce così la lunga attesa degli insegnanti galluresi (ma anche del personale Ata e di chi, con mansioni diverse, lavora nella scuola) che hanno seriamente temuto di dover iniziare l’anno scolastico senza aver fatto prima il test. Molto probabilmente si registrerà anche a Olbia una partecipazione sostenuta. Lo fa prevedere quanto è successo ieri a Tempio, dove, nella struttura dell’Hospice di via Limbara, decine di insegnanti e di operatori della scuola si sono presentati per fare il test. La previsione era di un massimo di 100 utenti, ma, a quanto pare, il personale in servizio ha dovuto fare gli straordinari e soddisfare una richiesta superiore alle aspettative iniziali. Sono stati quasi 200 coloro quelli che hanno fatto il test. Ci sarà tempo, comunque, sino a lunedì, altra giornata in cui a Tempio sarà possibile sottoporsi al test.

Attesa e un briciolo di preoccupazione. Questa era l’aria che si respirava ieri tra gli insegnanti che, dopo aver compilato un modulo d’ingresso, hanno atteso il loro turno. La preoccupazione era quella che gravava nell’andito del pianoterra tra i prof che attendevano di sapere se potevano andare via, certi così della negatività dell’esame. Certi di essersi liberati di un peso non da poco, anche se la preoccupazione per quello che potrà accadere nel corso dell’anno rimane. Questo è il cruccio di Pierangelo Loddo, docente del liceo delle Scienze umane: «Ritengo che un test simile, purché i risultati si rivelino attendibili, andrebbe fatto spesso, soprattutto per una categoria di lavoratori che quotidianamente si rapporta con centinaia di alunni. Andrebbe ripetuto almeno una volta ogni 15 giorni o, al limite, ogni mese». Un bilancio positivo della prima giornata di test viene fatto da Giampaolo Sanna, docente del Dettori: «C’è stata una grande affluenza, tutto è filato liscio, ordinato e il test è stato fatto rapidamente senza lunghi tempi di attesa».

Qualche criticità viene invece messa in luce da chi il test, a Olbia, lo deve ancora fare. «È giusto farlo, vista l’estrema delicatezza e il rischio a cui si è sottoposti, ma – dice Barbara Spanu, docente di filosofia del Mossa – rimane la criticità di aver atteso così tanto, con un continuo rimbalzo di informazioni mai definitive che ci ha portato a ridosso dell’anno scolastico. Va fatto, ma andava predisposto per tempo». Solo nell’eventualità che il test sierologico risultasse positivo si dovrà fare il tampone. «I test sierologici – fa presente l’Assl di Olbia – scoprono se i soggetti sono entrati in contatto con il virus, individuando gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario. Se l’esito dell’esame sierologico dovesse essere positivo, verrà effettuato il tampone naso-faringeo». Solo quest’ultimo può, in effetti, indicare se l’infezione è in corso. Altro problema sarà quello dei tanti docenti che ancora mancano all'appello e che saranno nominati nei prossimi giorni. Dovranno fare il test? Dove lo faranno? Che cosa faranno le scuole? Domande che esigono risposte ancor più rapide.

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