La Nuova Sardegna

Olbia

Paura a Porto Pozzo: un toro carica le bagnanti

Walkiria Baldinelli
Paura a Porto Pozzo: un toro carica le bagnanti

Una donna è finita al pronto soccorso, altre sono scappate o si sono tuffate. La polizia locale: deve intervenire il prefetto

19 settembre 2020
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SANTA TERESA. Fuggi fuggi generale sulla spiaggia di Porto Pozzo per la presenza di un toro giovane che, forse impaurito, non ha reagito molto bene alla presenza dei bagnanti. L’animale fa parte della cosiddetta mandria delle mucche di Culuccia, discendente da quella lasciata in eredità insieme all’isola paradisiaca da ziu Agnuleddu nel 1996 all’Associazione italiana per la lotta contro il cancro.

Cresciuti allo stato brado, da anni gli animali girovagano nel borgo e lungo la statale che attraversa Porto Pozzo, causando non pochi pericoli per gli automobilisti. Ma fino a oggi non c’erano mai stati problemi con i bagnanti. Ieri mattina, invece, una ragazza è stata caricata più volte dal giovane toro. Trasportata al pronto soccorso di Olbia da una squadra del 118 della Croce verde di Palau, se l’è cavata fortunatamente solo con dei lividi. Alcuni minuti prima, il toro aveva aggredito un’altra bagnante seduta su una sdraio. La donna che da oltre vent’anni trascorre le vacanze estive nella frazione ha riportato una leggera ferita a un braccio: durante l’urto è infatti caduta sulla sabbia per difendersi dagli attacchi. Prima ancora il toro si era avvicinato a una residente che prendeva il sole su un asciugamano vicino alla battigia. La donna presa dal panico si era tuffata in acqua. In vent’anni si sono verificati numerosi incidenti stradali e danni ingenti alle auto. Soprattutto negli ultimi due anni gli animali sono diventati “un’attrazione” per i visitatori e i turisti, sempre pronti a fare selfie per riportare a casa un ricordo bucolico delle vacanze.

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Una convivenza pacifica, un po’ come succede sulla Spiaggia di Bèrchida (Siniscola), dove gli animali per arrivare sulla riva percorrono 20 chilometri. È molto più breve invece il tragitto per la mandria di Culuccia, ora composta da una quindicina di esemplari, tra cui due tori e 5 vitelli. Si spostano lungo la costa che lambisce il paese e il fiordo di Porto Pozzo, guadano lungo le rive degli stagni nella zona della Peschiera. Incuranti dei passanti divorano alcuni tipi di siepi e piante fiorite nei giardini di abitazioni e residence. Non disdegnano nemmeno alcune specie presenti nelle aree commerciali. Un’integrazione pacifica la loro, sino a una settima fa. Quando alla polizia locale sono arrivate le prime segnalazioni di aggressioni da parte di alcuni turisti. I residenti, a più riprese, anche attraverso l’associazione Cittadini di Porto Pozzo, hanno segnalato al Comune, al prefetto e alla Ats questa situazione. Numerose anche le denunce alle forze dell’ordine per i danni subiti. Altrettanto numerose le richieste di intervento alle istituzioni da parte del Comune. «L’ente locale - afferma il comandante della polizia locale Salvatore Fioredda - è pronto ad accollarsi i costi per sedare gli animali e trasportarli sull’isola di Culuccia. Recentemente il proprietario dell’isola dove sono nate e cresciute ha detto di essere disposto a farle tornare nel loro habitat naturale. Ma l’ultima parola spetta al prefetto».
 

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