La Nuova Sardegna

Olbia

accusa di violenza sessuale in comune 

Il legale di Nizzi: «Porterò un faldone in Procura»

Il legale di Nizzi: «Porterò un faldone in Procura»

OLBIA. Un unico faldone che racchiuda tutte le denunce presentate finora, con destinazione la Procura. Il sindaco Settimo Nizzi, accusato di violenza sessuale dalla dirigente comunale Gabriella...

20 settembre 2020
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OLBIA. Un unico faldone che racchiuda tutte le denunce presentate finora, con destinazione la Procura. Il sindaco Settimo Nizzi, accusato di violenza sessuale dalla dirigente comunale Gabriella Palermo – attualmente sospesa dal lavoro per sei mesi, senza stipendio, al termine di un procedimento disciplinare – prepara la sua difesa. La denuncia per diffamazione presentata ai carabinieri dopo la pubblicazione del post su Facebook in cui la dirigente lo accusava di violenza sessuale, non è l’unica contro la Palermo, né tantomeno l’ultima. Come rimarcato dalla stessa dirigente e dallo stesso sindaco, nell’ultimo anno c’è stata una vera battaglia di denunce reciproche: quattro per mobbing più quella per violenza sessuale sporte contro il sindaco, a cui il primo cittadino ha risposto con altrettanti esposti. Ora, alla luce di quanto raccontato dalla dirigente nel suo post, Nizzi va al contrattacco. «Stiamo preparando una denuncia dettagliata a cui allegheremo tutte le altre presentate finora ai carabinieri e a breve depositeremo il faldone in Procura – spiega il difensore del primo cittadino, l’avvocato Sergio Milia –. Ribadisco che ad oggi, non ci è stato notificato alcun avviso di garanzia per un reato di tale portata. È un’accusa gravissima, occorre fare chiarezza al più presto e ristabilire l’onorabilità di un rappresentante pubblico». Il caso è esploso l’altro ieri poco prima delle 9 del mattino, quando la dirigente comunale del settore Pubblica istruzione, Cultura e Sport ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post. Che comincia così. «Ho subìto una violenza sessuale da parte del sindaco Settimo Nizzi». Parole che fanno sobbalzare Nizzi dalla sedia del suo ambulatorio e scatenano reazioni e commenti contrastanti in città e sul web. «Solo fango su di me, è una menzogna per colpirmi perché non mi sono piegato alla sua richiesta di bloccare il procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti», ribatte Nizzi, dopo averla querelata per diffamazione. (t.s.)

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