La Nuova Sardegna

Olbia

TRACCIò I CONFINI DELLA COSTA SMERALDA 

L’addio a Bastiano Sotgiu, primo geometra di Karim

L’addio a Bastiano Sotgiu, primo geometra di Karim

ARZACHENA. Il paese, ma non solo, piange la morte di Bastiano Sotgiu, il geometra che nel 1959 seguì da vicino la trasformazione di Monti di Mola nella rinomata Costa Smeralda. Allora trentenne, era...

20 settembre 2020
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ARZACHENA. Il paese, ma non solo, piange la morte di Bastiano Sotgiu, il geometra che nel 1959 seguì da vicino la trasformazione di Monti di Mola nella rinomata Costa Smeralda. Allora trentenne, era l’unico geometra locale iscritto all’albo nazionale. La sua esperienza in uno studio topografico della penisola pesò non poco sul suo curriculum. Ben presto diventò un punto di riferimento sia per il Consorzio Costa Smeralda, sia per i proprietari dei terreni adibiti in parte a pascolo, mentre gli edifici rurali si contavano sulle dita di una mano. Il figlio dell’orologiaio del paese divenne un prezioso assistente tecnico. Bastiano Sotgiu impiegò quasi dieci anni per misurare i quasi duemila ettari dell’Unfarru dei pastori. Rilievi e cartografie disegnate a mano, con l’aiuto di un paio di suoi collaboratori, furono allegati agli atti notarili di compravendita. Il tacheometro era il suo inseparabile “strumentu”.

I rilievi topografici erano indispensabili per realizzare il grande progetto di sviluppo turistico di Karin Aga Khan e di altri investitori internazionali. Sotgiu non era solo il tecnico che per due lustri ha macinato chilometri a piedi per mappare l’area della futura Costa Smeralda. Era considerato anche un uomo di grande fiducia tanto che veniva chiamato spesso e volentieri dal notaio a testimoniare le compravendite. Ha visto crescere la sua Arzachena, nel 1965 su incarico dell’allora sindaco Giorgio Filigheddu istituì il primo ufficio tecnico comunale. In un’intervista alla Nuova poco tempo fa dichiarò di aver condiviso il progetto di sviluppo del principe Aga Khan, perché era rivolto a un’élite ed è poi diventato un turismo diffuso e di qualità.

Quanto ad Arzachena disse: «È un gioiello prezioso che va preservato, ma anche potenziato, riqualificato. Ove possibile. E nel rispetto dell’ambiente».

È l’intera comunità ad abbracciare la moglie Emma Dessole, i figli Stefano e Mario e gli altri familiari. (w.b.)

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