La Nuova Sardegna

Olbia

«Una rete di aree protette dall’Asinara a Tavolara»

di Walkiria Baldinelli
«Una rete di aree protette dall’Asinara a Tavolara»

Santa Teresa, faccia a faccia promosso da Comune e Amp di Capo Testa Pisciottu: l’ambiente ha un valore economico. Calvisi: giocatevi questa partita

21 settembre 2020
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SANTA TERESA . Una grande riserva Mab dell’Unesco, dall’Asinara a Tavolara passando per Santa Teresa. È la sfida lanciata dagli esponenti delle Aree marine protette della Sardegna durante un incontro con vista panoramica sulla torre Longonsardo e le Bocche di Bonifacio. Il programma dell'Unesco "L'uomo e la biosfera" promuove su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente, attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile. A Santa Teresa riflettori puntati sulle prospettive future della Amp Capo Testa-Punta Falcone. L’obiettivo è unire le potenzialità dei territori per creare una rete tra le Amp isolane. «Speriamo – dice il sindaco Stefano Pisciottu – che nei prossimi dieci anni ci sia una presa di coscienza più forte del nostro patrimonio ambientale. E che lo trasformi anche in un valore economico. Il prossimo passo sarà quello di far dialogare le aree marine e rappresentare il territorio in modo univoco». Il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, è stato uno dei testimoni del lungo iter istitutivo dell’Amp teresina. «Tutto è partito nel 1991 – ricorda – Alle amministrazioni che si avvicenderanno dico di giocarsi questa partita della rete tra aree protette. L’Italia avrà presto oltre 200 miliardi da spendere, ci si può giocare molto del nostro futuro per far crescere il territorio. Dobbiamo operare sui fronti della valorizzazione ambientale, della digitalizzazione e del rafforzamento dello stato sociale». L’Amp di Capo Testa è gestita in modo temporaneo dal Comune. La guardia costiera, braccio operativo del ministero, lo scorso anno ha fatto 40 missioni a fronte di 140 ore di navigazione. Guido Avallone, comandante in seconda della guardia costiera della Maddalena, ha evidenziato l’impegno nel monitorare le aree marine protette sarde. Dall’esperienza di Tavolara arriva l’esempio di come gli enti, in rete, possano generare un indotto economico con progetti nazionali e europei e nuove occasioni di turismo. «Consentono – dice Augusto Navone, il direttore dell’Amp Tavolara-Punta Coda Cavallo, Augusto Navone – di appropriarsi della gestione integrata della fascia costiera. Per creare nuove opportunità devono fare sistema». Non solo mare. Il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, invita a guardare anche all’entroterra. «Istituzioni ed enti locali – afferma – stanno facendo un grande sforzo per fronteggiare la crisi, puntando su innovazione, nuove reti e connessioni. E sulla tutela dell’ambiente». Un appello per tutelare la biodiversità giunge infine dall’ecologa marina di Legambiente, Stefania Pinna: «Più si tutela la salute dei nostri mari, meglio si contrasta l’impatto dell’uomo sulla natura».

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