La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, secco no degli studenti alla didattica a distanza

Giuseppe Pulina
Olbia, secco no degli studenti alla didattica a distanza

Rigettata dai ragazzi di 13 classi la “misura temporanea” annunciata dal Dettori. Mille incognite nel giorno della riapertura: mancano i prof e i banchi sono pochi

22 settembre 2020
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TEMPIO. La sensazione è che per un po' di tempo si dovrà navigare a vista. La si percepisce osservando lo stato di attesa delle scuole cittadine, pronte a una riapertura su cui gravano mille incognite. Ogni scuola ha i suoi problemi, ma alcune, va detto, se la passano meglio di altre.

È il caso di quegli istituti che potranno permettersi il totale ripristino della didattica in presenza e che escluderanno, se non altro per i primi giorni e sino a quando non interverranno novità, le lezioni a distanza. Comunque, il primo giorno di scuola a Tempio non sarà lo stesso per tutti i circa 2000 studenti che, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria superiore, ne frequentano gli istituti. Per gli studenti della primaria e delle medie è posticipato di un giorno. Inizieranno domani perché le loro scuole sono state sede di seggio elettorale. Avranno orari di ingresso differenziati e inizieranno col fare due ore di lezione al giorno, che aumenteranno progressivamente. Nella scuola dell’infanzia s’inizia invece oggi (come si può leggere nel pezzo qui sotto).

Anche alle superiori la prima campanella suonerà quest’oggi. L’orario sarà ridotto in tutti gli istituti. Due le ragioni: occorre, almeno per i primi giorni, calibrare il rodaggio e cioè monitorare situazioni che potrebbero rapidamente cambiare; e poi c’è l’annosa questione degli insegnanti che mancano.

Quindi, se gli orari non sono ancora a pieno regime è perché non ci sono i prof. Mancano soprattutto i docenti di sostegno e anche di materie come matematica. Un problema vecchio, mai del tutto risolto, malgrado promesse e proclami. Ci sono poi gli insegnanti che sono considerati lavoratori fragili, tali perché il loro stato di salute non è compatibile con le nuove condizioni di rischio. In diverse scuole non si sono ancora visti i banchi che servono per osservare il distanziamento in aula. Arriveranno, questo è certo, ma non in tempo per le prime lezioni. Nel frattempo ci si arrangia. Così faranno quelle scuole come il “Dettori” che, più delle altre, ricorreranno alla didattica a distanza. Sono 13 le classi che la praticheranno per le prime due settimane dell’anno scolastico. Una misura temporanea che non piace agli studenti a cui è destinata. Diversa è invece la situazione al Pes e al De André, dove la dad è stata per il momento scongiurata e tutte le classi si ritroveranno nelle rispettive aule. Al Pes-Ferracciu le ore non saranno di 60 minuti. Il tempo “perso” sarà recuperato con attività di supporto.

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