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Falsi contratti di lavoro per immigrati: reato prescritto
OLBIA. Reato prescritto per cinque imputati finiti a processo con l’accusa di aver prodotto false dichiarazioni per usufruire delle agevolazioni previste in materia di assunzioni di cittadini...
24 settembre 2020
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OLBIA. Reato prescritto per cinque imputati finiti a processo con l’accusa di aver prodotto false dichiarazioni per usufruire delle agevolazioni previste in materia di assunzioni di cittadini extracomunitari clandestini. La posizione di un sesto imputato coinvolto nella stessa inchiesta della procura di Tempio (accusato di truffa aggravata e continuata), era stata stralciata un anno fa, ed era stata dichiarata prescritta dal giudice monocratico.
Ieri mattina, il processo si è aperto e subito chiuso davanti al tribunale in composizione collegiale che ha dichiarato il reato prescritto anche per gli altri cinque imputati. Stando alle accuse, i cinque, in associazione tra loro, avrebbero prodotto false dichiarazioni attestando l’esistenza di rapporti di lavoro con immigrati per usufruire delle agevolazioni previste in materia di assunzioni di cittadini extracomunitari clandestini. Le accuse erano stato formulate nei confronti di Nicolò Mauro Meloni Bonanno e Younis Mohammad, entrambi difesi dall’avvocato Monica Cazzari, Said Lachhed, assistito dall’avvocato Mauro Muzzu, Abderrahim Laarche, assistito dall’avvocato Carlo Selis e Jaherul Islam difeso dall’avvocato Michele Saba, tutti residenti i città. (t.s.)
Ieri mattina, il processo si è aperto e subito chiuso davanti al tribunale in composizione collegiale che ha dichiarato il reato prescritto anche per gli altri cinque imputati. Stando alle accuse, i cinque, in associazione tra loro, avrebbero prodotto false dichiarazioni attestando l’esistenza di rapporti di lavoro con immigrati per usufruire delle agevolazioni previste in materia di assunzioni di cittadini extracomunitari clandestini. Le accuse erano stato formulate nei confronti di Nicolò Mauro Meloni Bonanno e Younis Mohammad, entrambi difesi dall’avvocato Monica Cazzari, Said Lachhed, assistito dall’avvocato Mauro Muzzu, Abderrahim Laarche, assistito dall’avvocato Carlo Selis e Jaherul Islam difeso dall’avvocato Michele Saba, tutti residenti i città. (t.s.)