La Nuova Sardegna

Olbia

Organico ridotto all’osso centro trasfusionale in tilt

di Angelo Mavuli
Organico ridotto all’osso centro trasfusionale in tilt

Solo un medico e un infermiere al lavoro, la protesta di donatori e trasfusi Il presidente regionale dell’Avis: «Un’emergenza inaccettabile, si intervenga»

24 settembre 2020
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TEMPIO. Il centro trasfusionale dell’ospedale Paolo Dettori è al collasso totale. Con un solo medico e un infermiere al lavoro, il servizio non può far far fronte ai tantissimi generosi donatori che ancora oggi si presentano inutilmente a donare. «Le proteste sia dei donatori sia di quanti, molto più spesso di quanto non si creda, si trovano nella necessità di essere trasfusi - dicono loro stessi in una nota -, finora sono state letteralmente ignorate, sia dall’azienda sia dalle forze politiche locali e regionali più volte inutilmente sollecitate e mai intervenute. Il disinteresse della politica a tutti i livelli è dimostrata non solo dalle nostre segnalazioni e lamentele, ma anche dalla condizione di disarmo e di autentico abbandono in cui le autorità competenti hanno lasciato le tre autoemoteche della provincia di Sassari, ridotte a due da diverso tempo. Una, infatti opera a Sassari, la seconda a Olbia mentre quella di Tempio, incredibilmente, risulta fuori uso e mai riparata. Più che giustificata quindi la protesta dei numerosi donatori dell’alta Gallura che per un certo periodo di tempo sono stati elogiati proprio per la loro generosità in tutta l’isola».

«Attualmente - racconta un donatore che assieme ad altri sta lottando per avere un servizio adeguato -, se vogliamo fare una donazione dobbiamo chiedere l’appuntamento per prenotare il prelievo. La giornata del sabato mattina, come era sempre avvenuto sino a qualche tempo fa, è stata infatti abolita, alla stregua di un qualunque ufficio governativo che dal sabato al lunedì non esiste. Evidentemente i burocrati della Assl ignorano che la donazione del sangue in alcune patologie è indispensabile, sempre, per tenere in vita un paziente».

Per i prossimi giorni è stata annunciata, su questa problematica, una dura presa di posizione da parte di Antonio Carta, presidente regionale dell’Avis che si augura che «l’emergenza del Centro trasfusionale di Tempio venga affrontata non a chiacchiere e promesse ma con atti deliberativi concreti che diano al servizio del Paolo Dettori l’attenzione e l’importanza che merita».

Da ricordare infine che, in anni non molto lontani, il centro tempiese più volte si è collocato ai primi posti in Sardegna per l’altissimo numero di donazioni di sangue che sono state messe sempre a disposizione di qualunque ospedale ne avesse necessità.



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