La Nuova Sardegna

Olbia

Morto folgorato a Cannigione famiglia risarcita

CANNIGIONE. Si va verso il patteggiamento per l’incidente sul lavoro costato la vita a Stefano Podda, 37 anni, originario di Villasor ma residente ad Arzachena, morto folgorato da una scarica...

09 ottobre 2020
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CANNIGIONE. Si va verso il patteggiamento per l’incidente sul lavoro costato la vita a Stefano Podda, 37 anni, originario di Villasor ma residente ad Arzachena, morto folgorato da una scarica elettrica mentre manovrava una gru all’interno del centro vacanze Isuledda, a La Conia, a pochi chilometri da Cannigione. La famiglia della vittima, assistita dall’avvocato Giuseppe De Meo, è stata totalmente risarcita. Difesa e accusa hanno raggiunto un accordo sul patteggiamento ma l’ultima parola sulla pena concordata spetta ovviamente al giudice che, ieri, ha rinviato al 5 dicembre. Imputati nel procedimento davanti al gup Caterina Interlandi, Mario Vezzola, gestore del camping e Giovanni Pala, responsabile della sicurezza, difesi rispettivamente dagli avvocati Gerolamo Orecchioni e Pasquale Filigheddu. L’incidente sul lavoro era avvenuto il 6 marzo 2018. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Stefano Podda era stato folgorato da una scarica elettrica dei cavi a media tensione, a 15mila volt, mentre manovrava la gru dall’esterno dell’autocarro. Era arrivato nel camping intorno alle 8 insieme a un collega. Doveva dismettere un vecchio tukul. Una volta sceso dall’autocarro ha cominciato a muovere i comandi che si trovano sui lati esterni del camion: ha agganciando il tukul, ma nel momento in cui il braccio della gru si è mosso, ha toccato i cavi elettrici (di una linea privata). In un attimo, il dramma. La potente scarica lo ha scaraventato a terra.

Per lui non c’è stato nulla da fare. (t.s.)

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