La Nuova Sardegna

Olbia

Fanghi dalla Campania la Procura: archiviazione

di Tiziana Simula
Fanghi dalla Campania la Procura: archiviazione

Cadono le accuse per le società che conferivano nella discarica di Spiritu Santu Dall’inchiesta era emerso che non si trattava di rifiuti speciali pericolosi

14 ottobre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Non erano rifiuti speciali pericolosi quelli trasportati e smaltiti nella discarica di Spiritu Santu. La contestazione più grave mossa al Cipnes e ad altri dieci indagati, quella sulla pericolosità dei fanghi prodotti da impianti di trattamento delle acque reflue provenienti dalla Campania, che aveva fatto scattare anche il sequestro di una parte della discarica, era caduta tempo fa. La relazione conclusiva dei tecnici dell’Arpas aveva infatti smentito le precedenti analisi effettuate dalla stessa agenzia regionale, escludendo la pericolosità di tutti i campioni di rifiuti esaminati a Spiritu Santu (l’Arpas aveva parlato di “errore materiale”). Ora, di fronte all’insussistenza di quella iniziale ipotesi di reato, il procuratore Gregorio Capasso ha chiesto al gip l’archiviazione del procedimento per gli indagati – persone e società – coinvolte nell’inchiesta. La richiesta di archiviazione riguarda Gianni Maurelli, responsabile del settore igiene ambientale del Cipnes, Alfonso Gallo, di Roma, della Clanius Scarl che gestisce il depuratore di Villa Literno (Caserta), Alessandro di Ruocco di Torre del Greco, presidente del consiglio di amministrazione della Akerus scarl che gestisce l’impianto di depurazione di Caivano (Napoli), Gloria Vieri, di Pomezia, amministratore unico della società di trasporto Ecoter srl (difesa dagli avvocati Roberto Onida e Giorgio Pisani) e Luigi Ucciero, di Castelvolturno, legale rappresentante della società di trasporto Ecologia Euroambiente. La richiesta di archiviazione è stata accolta con grande soddisfazione dai difensori degli indagati. Si attende ora la decisione del gip.

La Procura aveva proceduto separatamente nei confronti del gestore dell’impianto di Spiritu Santu. Due gli indagati: il presidente del Cipnes Mario Gattu e il dirigente del settore ambientale, Gianni Maurelli, entrambi difesi dall’avvocato Marzio Altana. La Procura contesta ai due la violazione di alcune prescrizioni contenute nell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e la gestione non autorizzata dei fanghi. Ai quali, stando alla ricostruzione dei carabinieri del Noe di Sassari che si occuparono dell’attività investigativa, venivano assegnati codici Cer (codice europeo di classificazione dei rifiuti) non corretti per poter essere ammessi nella discarica del Cipnes. Devono rispondere dell’accusa di scrittura di false indicazioni sulla qualificazione dei rifiuti prodotti dalle operazioni di stabilizzazione per il conferimento in discarica, proprio con l’attribuzione di codici Cer non corretti. Di aver eluso la tracciabilità dei rifiuti e di emissioni olfattive moleste.



In Primo Piano
Il caso

Sassari, palazzina pericolante: sgomberate dodici famiglie

di Paolo Ardovino
Le nostre iniziative