Buddusò, l’attentatore non era solo
Le indagini dopo la bomba che ha danneggiato l’abitazione di Pietro Sanna
15 ottobre 2020
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BUDDUSÒ. Proseguono senza sosta e con un riserbo assoluto le indagini dei carabinieri per individuare i responsabili dell’attentato dinamitardo della scorsa notte in via Pascoli, a Buddusò. Al lavoro gli investigatori del reparto operativo della compagnia di Ozieri, al comando del capitano Andrea Asuni che per tutta la giornata di ieri hanno continuato a raccogliere indizi e testimonianze utili per identificare gli attentatori. Nel paese, intanto, l’attentato rischia di aggiungere malessere a un clima già teso per via della campagna elettorale. Si vota tra una decina di giorni e l’esplosione di una bomba non aiuta certo a rasserenare gli animi.
Quella presa di mira dagli attentatori, infatti, è la casa dove vivono Pietro Sanna, dipendente Assl, la moglie Giuditta Beccu, impiegata al Banco di Sardegna, la figlia Luisa, candidata in una delle due liste in lizza alle prossime elezioni comunali.
Sul fronte delle indagini, dovrebbe essere ormai assodato che l’attentatore non era solo. Sicuramente uno o più complici hanno collaborato al lancio dell’ordigno che ha fatto saltare in aria il portone d’ingresso dell’abitazione, danneggiando gli infissi, l’androne e un paio di auto parcheggiate sulla strada, di fronte alla casa.
E sempre sul fronte delle indagini, gli investigatori stanno valutando con attenzione la vita e l’attività di Pietro Sanna, 61enne, originario di Nughedu San Nicolò. In particolare l’attenzione è rivolta a una vicenda giudiziaria conclusa in tribunale a Sassari lo scorso giugno. Cioè una sanguinosa lite tra due gruppi familiari per un pascolo conteso nelle campagne di Bonorva. Era il 2014 e Pietro Sanna aveva avuto la peggio rimediando ferite da taglio e bastonate alla testa. In tribunale è stato assolto da ogni accusa, mentre la famiglia rivale è stata condannata per lesioni.
Quella presa di mira dagli attentatori, infatti, è la casa dove vivono Pietro Sanna, dipendente Assl, la moglie Giuditta Beccu, impiegata al Banco di Sardegna, la figlia Luisa, candidata in una delle due liste in lizza alle prossime elezioni comunali.
Sul fronte delle indagini, dovrebbe essere ormai assodato che l’attentatore non era solo. Sicuramente uno o più complici hanno collaborato al lancio dell’ordigno che ha fatto saltare in aria il portone d’ingresso dell’abitazione, danneggiando gli infissi, l’androne e un paio di auto parcheggiate sulla strada, di fronte alla casa.
E sempre sul fronte delle indagini, gli investigatori stanno valutando con attenzione la vita e l’attività di Pietro Sanna, 61enne, originario di Nughedu San Nicolò. In particolare l’attenzione è rivolta a una vicenda giudiziaria conclusa in tribunale a Sassari lo scorso giugno. Cioè una sanguinosa lite tra due gruppi familiari per un pascolo conteso nelle campagne di Bonorva. Era il 2014 e Pietro Sanna aveva avuto la peggio rimediando ferite da taglio e bastonate alla testa. In tribunale è stato assolto da ogni accusa, mentre la famiglia rivale è stata condannata per lesioni.
