La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il ritorno di Gegè che ha il muso ricostruito e vive a Berlino

Olbia, il ritorno di Gegè che ha il muso ricostruito e vive a Berlino

Lo avevano trovato moribondo la sera di Natale, nelle campagne tra Olbia e Telti. Ora ha una nuova vita piena di amore

20 ottobre 2020
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OLBIA. Lo avevano trovato la sera di Natale, nelle campagne tra Olbia e Telti. Neanche tre anni fa Gegè era più morto che vivo. Il suo muso non c’era più. Soltanto sangue e brandelli di carne sotto gli occhi spenti di chi è annientato dal dolore. «Gli hanno sparato sul muso. Ma la sua è una storia comunque bellissima. Nonostante quello che ha vissuto, Gegè è un cane che adora l’uomo» dice col sorriso Cosetta Prontu, la presidente della Lida, che fin dal primo momento si è occupata di questo meticcio con una gran voglia di vivere. Una volta salvato, Gegè era stato sottoposto a una lunga serie di interventi di chirurgia maxillo facciale.

Ne avevano parlato in tanti, la sua storia è stata seguita sulle pagine della Nuova Sardegna. «Siamo molto legati a Gegè – confessa Cosetta Prontu – Adesso ha anche una nuova casa. Vive a Berlino, perché è stato adottato da due tedeschi. In questi giorni è qui da noi perché i padroni sono anche volontari della Lida. Sono venuti per aiutarci nel canile e hanno portato pure Gegè. Siamo contenti».

Parte del muso del meticcio era stata ricostruita dai veterinari. Un intervento importante che ha poi permesso a Gegè di cominciare una nuova vita: «Lui adesso mangia tutto, senza problemi – dice la presidente – Purtroppo però è rimasto cieco da un occhio. È stato un intervento complesso e per lui è stato fatto il massimo. È un cane molto dolce, è il cane più buono del mondo. Mi ero affezionata tantissimo, però sono contenta del fatto che abbia trovato una nuova casa».

Purtroppo, sono tante le storie simili a quella di Gegè. Nel canile Lida, per esempio, da qualche tempo vive Alba, una cagna trovata nelle campagne di Berchiddeddu e che si era rifugiata in una casa con la testa mangiata dai bigattini. «Sicuramente hanno provato a tagliarle le orecchie e le ferite hanno preso infezione. Quando è arrivata era in condizioni pessime, sembrava uno scheletro» dice Cosetta Prontu. Adesso Alba, isolata dagli altri animali, sta decisamente meglio.

Dopo le prime cure, i volontari della Lida continuano a fare di tutto per aiutarla a recuperare le forze. E se certe volte il passato terribile dei cani lo si vede chiaramente dai segni lasciati sulla pelle, altre volte lo si percepisce dai loro comportamenti. Come accade con un altro cane sempre adottato dalla Lida, che si spaventa e si irrigidisce ogni volta che un essere umano si avvicina a lui. (d.b.)
 

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