La Nuova Sardegna

BADESI. Nessuna archiviazione per il caso del 38enne di Badesi, Domenico Sanna, che sostiene di essere stato ferito con un colpo di pistola al braccio destro esploso da un carabiniere di Trinità D’Agultu. Il quale, invece, dice di aver sparato in aria. La Procura aveva chiesto l’archiviazione nei confronti del carabiniere, Ettore Meschini, 53 anni. La perizia eseguita dal consulente nominato dalla Procura aveva escluso che quei fori sul braccio di Domenico Sanna fossero compatibili con ferite da arma da fuoco. Il gip Caterina Interlandi, accogliendo la richiesta della Procura, aveva disposto l’archiviazione. Ma al provvedimento ha presentato reclamo il difensore di Sanna, l’avvocato Luca Tamponi. A sostenere le accuse di Sanna, una perizia di parte che diceva che quelle ferite erano riconducibili a una arma da fuoco. La novità è che il reclamo è stato accolto dal giudice Marcella Pinna che ha annullato il decreto di archiviazione e rimandato gli atti a un altro gip che dovrà decidere. Quindi, il caso è ancora aperto.

Ieri intanto si è aperto il processo davanti al giudice Camilla Tesi per minacce e resistenza a pubblico ufficiale a carico di Domenico Sanna, al centro della complessa vicenda che lo vede da una parte imputato e dall’altra parte offesa. Sanna era rimasto ferito al braccio destro e al labbro superiore il 4 settembre 2018 durante un inseguimento da parte dei carabinieri di Trinità D’Agultu che l’avevano, poi, arrestato con l’accusa di minacce e resistenza a pubblico ufficiale.

Il giovane dice che i buchi nel braccio e la ferita sul labbro erano stati provocati dai proiettili esplosi da un militare, mentre il carabiniere afferma di aver sparato sì, ma un colpo in aria per paura di essere aggredito dal grosso cane che l’uomo aveva con sé e che si sarebbe ferito cadendo dopo aver sentito lo sparo. Una vicenda ancora tutta da chiarire. (t.s.)