La Nuova Sardegna

Olbia

Una sfida a tre per la svolta tra il Limbara e Rinagghju

di Stefania Puorro
Una sfida a tre per la svolta tra il Limbara e Rinagghju

Gli aspiranti sindaci sono Alessandra Amic, Nicola Comerci e Gianni Addis Strade, ospedale, povertà e progetti rimasti sulla carta: le idee dei candidati

21 ottobre 2020
6 MINUTI DI LETTURA





INVIATA A TEMPIO. Il Carnevale non è uno scherzo. E’ una storia che dura dal 1957, è l’evento che ogni anno riesce ad attirare decine di migliaia persone, tra figuranti e spettatori, tanto da trascinare Tempio nel panorama nazionale. In una “città di pietra” che lotta per difendere il tribunale, che cerca di non farsi portar via gli ultimi uffici regionali e statali, che chiede una viabilità adeguata e che si batte per difendere la sanità, “lu carrasciali tempiesu” resta una certezza. L’unica manifestazione in grado di far girare a mille la sua economia, in soli sei giorni. Senza dimenticare che il carnevale tempiese, nel 2018, è stato posizionato dal ministero dei Beni e delle Attività culturali al sesto posto per bellezza in Italia.

Nelle sfilate allegoriche, coinvolgenti e suggestive, i carri che attraversano il centro storico vengono dedicati principalmente ai temi di satira politica. Adesso, però, aspettando la prossima edizione del carnevale che non si sa in quale modo potrà concretizzarsi, non c’è spazio per comicità o ironia. Si deve fare sul serio. Perché anche Tempio è pronta ad andare al voto per le imminenti elezioni amministrative.

E’ una sfida fra tre candidati a sindaco costretti anche qui, per via dell’emergenza sanitaria, a concentrare la campagna elettorale sui social, in tv e in pochi incontri pubblici rigorosamente a distanza. Tutti, però, si muovono con cautela (anche se qualche offesa dura su fb non è mancata) quasi a rispettare un periodo che esige discrezione. In campo Gianni Addis (“Tempio Tradizione e Futuro”) di centrodestra; Nicola Comerci (“Tempio Cambia”) ex segretario del Pd; Alessandra Amic (“Alternativa Popolare”) della destra moderata tempiese. Tutti con un bagaglio di idee, progetti, proposte vincenti.

Per le strade si incrociano anche i diversi candidati che compongono le tre liste e che chiacchierano con gli amici, il vicino di casa o l’ex compagno di scuola. E a tutti vengono consegnati quasi al volo i santini con le preferenze da sbarrare. Nelle vie del centro storico circondate da palazzi ricoperti di lucente granito, la gente comune aspetta il grande momento delle elezioni in un clima quasi sottotono. Sognando una Tempio diversa, aspettando che la loro “città” (guai a definirla un paese) possa conquistare un ruolo di primo piano nell’alta Gallura e dimostri concretamente di avere una voce autorevole.

Nel frattempo, anche la città di pietra deve fare i conti con i suoi numeri. A partire da quelli della popolazione che l’hanno fatta scivolare al terzo posto in Gallura. Secondo i dati Demo Istat, gli abitanti di Tempio al 31 maggio 2020 erano 13.747: 51 in meno rispetto ad Arzachena. Gli stranieri rappresentano il 3.3% della popolazione e le comunità più numerose sono quelle di Romania, Marocco e Cina. L’età media è di 48,9 anni: nel 2002 era di 40,4 anni.

Secondo i dati di reportaziende.it, le aziende più grosse sono la Smeraldina (la società si chiama Alb spa) che ha un fatturato di 13 milioni di euro. E proprio l’acqua del “Monte di Dio”, considerata dagli esperti la migliore del mondo, ha portato la città di Tempio a farsi conoscere in ogni angolo del pianeta. Le altre aziende con i fatturati più alti sono: Market Marcello srl (10 milioni) e Mondial Capsule srl (di proprietà della famiglia Molinas) sempre a quota 10 milioni.

I dati della Camera di Commercio di Sassari parlano invece di 1327 imprese attive nel territorio: nel 2019 sono cresciute di numero dell’1,3%, in linea con la media gallurese. 336 sono imprese che operano nel commercio, 239 nei servizi, 228 nell’agricoltura (98 nell’allevamento animali e 64 nelle coltivazioni agricole), 215 nelle costruzioni, 137 nelle attività manifatturiera (industria in senso stretto) di cui 48 nel sughero, 28 nella fabbricazione di minerali non metalliferi e 16 nella fabbricazione di metallo, 121 in alloggi e ristorazione, 32 nei trasporti e 12 nell’estrazione minerale. Le attività manifatturiere nel 2011 erano 160, di cui 52 nel sughero. Mentre le imprese artigiane sono 412: nel 2011 erano 479.

E’ solo uno spaccato di una città che può puntare di più sul turismo, nel momento in cui decolleranno i progetti per Rinagghju e per il Limbara e che vorrebbe soprattutto sentirsi meno isolata se ci fosse - se ne parla da decenni - una rete viaria efficiente che colleghi in modo adeguato l’interno della Gallura, a partire proprio da Tempio, con la Costa da una parte e con Sassari dall’altra.

Temi, questi, cari a tutti i candidati. I quali (nell’ordine in cui appariranno nella scheda elettorale), sintetizzano i loro programmi.

“Alternativa popolare”. Alessandra Amic, 50 anni il prossimo novembre, avvocato, (assessora defenestrata dall’ex sindaco Andrea Biancareddu nella passata legislatura) si dice assolutamente «pronta per la sfida. Per deformazione professionale, l’avvocato deve trovare le soluzioni. Ecco: se dovessi diventare sindaco di questa città, vorrei dare le soluzioni che i cittadini si aspettano e ai quali ribadisco che il mio obiettivo principale è migliorare la qualità della vita di tutti. So che questa sarà una battaglia dura, ma io non ho paura. Nel mio programma due sono le parole d’ordine: legalità e legittimità. L’attività amministrativa deve essere trasparente e il cittadino, che è sempre più lontano dalla politica, deve invece poter dire la sua. Il Comune deve essere una casa di vetro e la gente deve essere informata su tutto. Viabilità, ospedale, servizi, scuola, decoro urbano: tante le emergenze da affrontare e risolvere. Ma per quanto mi riguarda al centro di tutto devono esserci le famiglie, quindi i giovani e il lavoro».

“Tempio Cambia”. A capo della lista che anche lui definisce civica, c’è Nicola Comerci, 44 anni, professore di filosofia. «Con noi cambierà il metodo di amministrare - dice subito - con uno sguardo politico di ampio respiro. Importante sistemare le buche, rifare i marciapiedi, riparare un tombino e occuparsi del decoro, ma bisogna entrare in una logica territoriale in cui Tempio possa diventare il vero punto di riferimento dell’alta Gallura». Comerci parla di criticità che devono essere affrontate in un’ottica di sistema. E fa riferimento alla degradata zona industriale. «Se si affidasse al Cipnes - prosegue -, non si esclude che gli olbiesi ci possano aiutare a sistemare la viabilità. Che è un’emergenza che riguarda tutto il territorio. Lo ripeto ancora: sinora Tempio è rimasta confinata in una visione limitata. Invece bisogna andare oltre, perché c’è tanta voglia di cambiare e arrestare il declino. Sì, noi siamo l’anima del cambiamento, gli altri sono la prosecuzione di un modo di operare ormai superato».

“Tempio Tradizione e Futuro”. Gianni Addis, 65 anni, titolare di ristoranti e un passato da calciatore e allenatore, fa politica sin da giovanissimo. «E proprio per questo noi non dobbiamo fare il noviziato. Nella mia lista ci sono persone di esperienza, ma c’è anche tanto rinnovamento: abbiamo unito l’entusiasmo dei giovani a un’energia che noi “veterani” non abbiamo mai esaurito. La sanità e la viabilità sono in testa nella nostra agenda e alcune soluzioni sono già impostate. Così come abbiamo già avviato con forza e convinzione un cammino a favore delle nuove povertà, portate anche dall’emergenza sanitaria. Puntiamo a uno sviluppo sempre più turistico della città e sia per Rinagghju che per il Limbara le reali soluzioni si avvicinano. La vendita di Rinagghju la valuterà il nuovo consiglio comunale, ma le fonti pubbliche non si toccano. Abbiamo le idee assolutamente chiare e chiara è l’intenzione di rimodulare la dotazione organica: il servizio sociale sarà senza dubbio il più sollecitato - chiude Gianni Addis - e sarà proprio lì che concentreremo le forze maggiori. Chi ha bisogno, non può aspettare».



In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative