La Nuova Sardegna

Olbia

Rotte diverse per il futuro del porto

Rotte diverse per il futuro del porto

Santa Teresa, Sardo: «No all’allungamento a ponente». Matta: «Più servizi»

23 ottobre 2020
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SANTA TERESA. La portualità è uno dei temi chiave del paese. Il suo futuro, il suo potenziamento sono inseriti nei programmi elettorali delle liste civiche “Lungoni è il momento” e “Futuro diverso”, con candidato a sindaco rispettivamente Paolo Sardo e Nadia Matta. «Per il porto di Santa Teresa – dice Paolo Sardo –, il nostro obiettivo è collegarlo in maniera più consona al centro cittadino. Già con la predisposizione della stazione per i mezzi elettrici, la cosiddetta mobilità sostenibile, si potrà avere da subito un riscontro maggiore di presenze. Intendiamo utilizzare queste navette per collegare lo stesso porto turistico con il centro». Il candidato sindaco spiega come intendono aumentare i servizi ai diportisti: «Non vogliamo allungare la banchina di Ponente verso La Punzesa. Siamo certi che con l'approvazione del Puc e la lottizzazione “Il Portico” si possano aumentare gli standard qualitativi dei servizi attuali». Quanto al fiordo della Baia d’Ulisse: «La marina di Porto Pozzo fa parte del nostro programma – aggiunge –. Con un accordo pubblico-privato siamo sicuri di riuscire a potenziare la marina già presente e a collegarla con il centro urbano della frazione. Crediamo molto in questo progetto e nelle potenzialità del fiordo sia sotto l'aspetto turistico che dell'acquacoltura». Il progetto di Nadia Matta è differente. «Il nostro porto non decolla – sottolinea –, eppure ha grandissime potenzialità. Ecco perché la sua valorizzazione è uno dei punti focali della mia squadra. Sarà necessario investire e dotarlo di moderni servizi. Siamo convinti che la Silene possa essere il mezzo per raggiungere l’obiettivo. Gli utili della municipalizzata si devono investire sul porto, in servizi e nei piccoli interventi strutturali. Per quelli più importanti si devono cercare i giusti finanziamenti europei, ce ne sono tanti». Aggiunge: «Dobbiamo renderlo fruibile per un periodo più lungo. Farlo diventare un punto d’approdo di varie tipologie di diportisti nautici. È una porta d’ingresso internazionale, questo dovrebbe suggerirci l’organizzazione di varie iniziative di tipo commerciale, culturale, turistico È necessario trovare un sistema per renderlo vivo e collegarlo al resto del paese». Quanto alla marina di Porto Pozzo: «Abbiamo già valutato un accordo-pubblico privato – conclude –, visionato e apprezzato il progetto ecosostenibile, le infrastrutture e i servizi che verranno creati e il collegamento fra il porto e il paese. Questo sarà un valore aggiunto per la frazione e un volano per l'economia». (w.b.)

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