La Nuova Sardegna

Olbia

«Smart working village? Io ci credo»

di Sebastiano Depperu
«Smart working village? Io ci credo»

Secondo Emiliano Deiana, Bortigiadas potrebbe fare da apripista nell’isola

23 ottobre 2020
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BORTIGIADAS. Bortigiadas per 15 anni ha avuto come sindaco Emiliano Deiana: 5649 giorni da primo cittadino, 145 sedute di consiglio (699 deliberazioni), 381 di giunta (1.383 deliberazioni). Ora si mette a disposizione come consigliere nell'unica lista con a capo Nicolò Saba.

Qual è la cosa che rimpiange di non aver fatto?

«Nella relazione di fine mandato siamo partiti dai risultati non raggiunti dalle mie amministrazioni: il Puc, ad esempio ,che ci avrebbe consentito di programmare meglio il nostro sviluppo urbanistico e insediativo. Oppure una maggiore qualità di collegamentp viario verso Viddalba, Aggius o verso il mare tramite Bonaita».

Di cosa va invece fiero?

«L’aver coordinato, in questa ultima legislatura, il progetto La città di paesi della Gallura: 32 milioni di euro sul territorio con una profonda ricaduta anche su Bortigiadas per lavori appaltati di recente. Il Centro di Educazione al cibo, all’alimentazione e alle produzioni sotto piazza belvedere, l’Ostello della gioventù nei terreni comunali di Sant’Antonio, il 1° lotto del Parco Fluviale del Coghinas a Tisiennari in collegamento con le terme di Casteldoria: iniziative di sviluppo che vedono Bortigiadas non più isolato in Gallura, ma al centro dei processi che si potranno implementare, ad esempio, con le possibilità offerte dal Recovery Fund o dai fondi strutturali dell’Unione Europea».

Che apporto darà alla nuova amministrazione?

«Cercherò di essere un buon consigliere per il nuovo sindaco e per i candidati più giovani anche in relazione al ruolo di presidente di Anci Sardegna. Dal punto di vista programmatico mi interessa lavorare soprattutto per creare a Bortigiadas la prima Cooperativa di Comunità della Sardegna che gestisca in maniera integrata tutte le strutture realizzate in 15 anni per l’accoglienza di visitatori e turisti nonché a creare servizi che mancano per i residenti, in particolare anziani e bambini».

Punto forte del paese?

«La pandemia ci ha insegnato che quelle che pensavamo fossero debolezze possono diventare opportunità: distanziamento, perifericità. Bortigiadas, grazie alla sua pace, alla natura e alle connessioni della banda ultralarga, può candidarsi ad essere il primo smart working village sardo: bisogna crederci e attirare nuovi residenti, nuovi lavoratori che possano farlo non più in un ufficio a Milano, Cagliari o New York, ma da una casa a Bortigiadas».

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