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Olbia

Blindata la Rsa Smeralda due pazienti in ospedale

Blindata la Rsa Smeralda due pazienti in ospedale

Padru, rigide misure di isolamento dopo la scoperta di 30 positivi tra gli ospiti  Ora si attende l’esito dei nuovi tamponi. L’azienda: situazione sotto controllo

26 ottobre 2020
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PADRU. Massima allerta alla Rsa Smeralda di Padru, precipitata in piena emergenza Covid con ben 30 positivi tra i 106 ospiti della struttura. Dopo la giornata choc di sabato, ieri non sono stati registrati nuovi casi. «Situazione sotto controllo» chiude il discorso l’azienda, trincerata dietro un muro di silenzio. Intanto nel piccolo paese – ieri e oggi impegnato nelle elezioni comunali – la paura è evidente e inevitabile.

In attesa dell’esito dei tamponi effettuati su tutti i residenti e sul personale della Rsa, il dato dei 30 casi di positività al coronavirus è stato confermato anche ieri dalla stessa azienda di Padrue dall’Ats. Così come è confermato che per la maggior parte dei casi si tratta di pazienti asintomatici. Due invece i positivi ospedalizzati: uno al Mater Olbia e l’altro al San Francesco di Nuoro. Per tutti gli altri, rimasti a Padru, è invece scattato l’isolamento all’interno della struttura. Un vero e proprio cordone sanitario, visto che anche ieri sono state vietate le visite. Nessuno può entrare nella Rsa, blindata da controlli severissimi per scongiurare la diffusione del contagio. «All’interno tutti i pazienti – ha spiegato la Smeralda – sono monitorati e seguiti in stretta collaborazione con l’Unità di crisi regionale».

Le autorità sanitarie e i gestori della residenza sanitaria a questo punto confidano nell’efficacia del pronto intervento, grazie all’effettuazione di screening periodici e grazie anche alla mappatura completa (addirittura doppia) della popolazione residente nella Rsa, effettuata attraverso i tamponi messi a disposizione dalla Unità di crisi regionale e quelli processati dal laboratorio Kinetika, struttura dello stesso gruppo imprenditoriale che gestisce la residenza sanitaria assistita. Per garantire l’efficacia di queste misure precauzionali e di controllo del focolaio, anche nella giornata di ieri, come già era stato in quella di sabato, la Rsa Smeralda è diventata una sorta di piccolo Covid hospital. All’interno della struttura il personale lavora con i pazienti in un ambiente completamente isolato, una sorta di “bolla Covid” con percorsi obbligati e aree di stazionamento dedicate. Nessuna possibilità di contatto con gli altri ospiti della residenza, tanto meno con gli esterni. Ma ancora non basta. «Questo mini reparto – ha spiegato già ieri l’azienda – in questo momento è gestito da personale sanitario specificamente dedicato e coordinato da un medico dell’Assl che sovrintende, insieme allo staff della Rsa, alle terapie e ai percorsi diagnostici». Del resto, già nella prima ondata del virus, lo scorso mese di marzo, la Rsa di Padru era rimasta completamente al riparo dai contagi, segno evidente che le misure di protezioni, se rispettate, funzionano. (m.b.)

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