La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, nuovi crolli a Monte Pino, Meloni: «Case in pericolo»

Tiziana Simula
Olbia, nuovi crolli a Monte Pino, Meloni: «Case in pericolo»

Nuova interrogazione al presidente Solinas del consigliere Pd e del suo gruppo: «Paura tra le famiglie che abitano a valle: si rimuovano con urgenza i detriti»

29 ottobre 2020
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OLBIA. I lavori di ricostruzione della strada di Monte Pino ritornano ancora una volta all’attenzione del consiglio regionale. A suonare la sveglia sui ritardi del ripristino della viabilità sulla strada provinciale 38 Olbia Tempio crollata sotto i colpi del ciclone Cleopatra il 18 novembre 2013 e ora da un mese sotto sequestro preventivo richiesto dalla Procura di Tempio, il consigliere regionale Pd Giuseppe Meloni, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta dall’intero gruppo Pd in consiglio regionale. Per Meloni che segue da sempre da vicino le vicissitudini di quella che sta diventando un’incompiuta vergognosa, si tratta dell’ennesima interrogazione (la quinta nel corso degli anni) sulla strada che da sette anni attende di vedere la luce.

A preoccupare ora non è solo il ritardo nella ricostruzione, ma anche le condizioni in cui versano i cantieri sotto sequestro, con strutture collassate e crolli nelle opere realizzate che si ripetono a ogni temporale, come accertato anche nell’ultimo sopralluogo dei carabinieri del Noe. Il consigliere regionale gallurese si fa portavoce dell’allarme e della paura delle famiglie che abitano a valle e che si sentono minacciate dai detriti accumulati nei cantieri che impediscono il corretto deflusso delle acque. Temono che le piogge abbondanti dell’inverno possano aggravare la situazione di pericolo già esistente. Temono, insomma, per la loro incolumità. «Sfinite da sette anni di attesa e delusioni per le tante promesse mancate – scrive nell’interrogazione al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore ai lavori pubblici, Roberto Frongia –, le famiglie che abitano nella zona del cantiere, giustamente preoccupate per la loro incolumità, auspicano quantomeno un intervento urgente per rimuovere i detriti che impediscono il corretto deflusso delle acque, salvaguardando così le abitazioni». Meloni chiede agli esponenti della giunta «quali iniziative urgenti intendano mettere in campo per evitare nel caso di copiose piogge, ulteriori danni alle cose e alle persone. E quali siano gli ostacoli che ancora impediscono la riapertura del cantiere per la completa ricostruzione della strada». Un nuovo accorato appello alla politica, quello dei residenti della zona. Che proprio per far sentire la loro voce hanno creato anni fa il Comitato pro Monte Pino.

Per la realizzazione degli interventi di ripristino della viabilità sulla provinciale 38 sono stati stanziati circa 10 milioni e mezzo di euro e l’Anas è stata designata quale soggetto attuatore. I lavori erano cominciati nel maggio 2018. Ad aggiudicarsi l’appalto, l’impresa Imp costruzioni generali di Carloforte (con sede a Iglesias). Che un anno dopo, però, ha abbandonato il cantiere per problemi economici. Da allora tutto è fermo. Un mese fa, è scattato il sequestro chiesto dal procuratore Gregorio Capasso. Sotto inchiesta i lavori eseguiti dalla Imp.

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