La Nuova Sardegna

Olbia

Minacce ai genitori: condanna a 3 anni

Minacce ai genitori: condanna a 3 anni

Il giovane, processato con rito abbreviato, sconterà la pena in una casa di cura

04 novembre 2020
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OLBIA. Chiedeva soldi ai suoi genitori, al fratello e a chiunque incontrasse. Continuamente. E quando non riusciva ad averli, li minacciava e li aggrediva. Una situazione diventata nel tempo sempre più pesante per la famiglia, tenuta costantemente sotto scacco da quel figlio che continuava a chiedere soldi e a maltrattarli se la risposta era no. Un rapporto impossibile da gestire. Così, al culmine dell’esasperazione, un anno fa, all’ennesima minaccia ricevuta e temendo che quel comportamento potesse degenerare in azioni violente, i suoi genitori chiesero l’intervento dei carabinieri.

Ieri il giovane 25enne è stato condannato dal gip Marco Contu a tre anni di reclusione che sconterà in una casa di cura dove potrà essere adeguatamente seguito e curato, così come richiesto dal suo difensore, l’avvocato Monica Cazzari. Il giovane era stato arrestato dai carabinieri con le accuse di maltrattamenti e minacce. Il difensore ha chiesto che venisse giudicato con rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica. È stato riconosciuto parzialmente infermo di mente.

I fatti risalgono al novembre di un anno fa, e sono accaduti in un paese della Gallura. Una storia drammatica, fatta di sofferenza: quella del giovane, affetto da patologie psichiche, come poi accertato dal Centro di igiene mentale di Olbia che lo aveva preso in carico, e quella di una famiglia disperata, che non riusciva più a reggere e a gestire la situazione. Il 25enne chiedeva soldi a tutti, non solo in casa, ma anche fuori, soprattutto ai ragazzini che incontrava quando usciva. E minacciava e diventava aggressivo se non glieli davano. Una situazione segnalata ai carabinieri. Intervenuti prima che potesse degenerare.

Fin dalla convalida dell’arresto, il suo difensore, aveva chiesto e ottenuto che venisse avviato un percorso di inserimento in una struttura protetta. Ieri la sentenza e il trasferimento del giovane dal carcere alla casa di cura di Pattada. (t.s.)

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