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Olbia

Immagini di ieri e di oggi: la storia di Olbia sui social

Dario Budroni
Immagini di ieri e di oggi: la storia di Olbia sui social

Crescono su Facebook i gruppi dedicati alla città che contano migliaia di iscritti. La pagina più popolare e datata è stata fondata nel 2013 da Gian Stefano Ricci

07 novembre 2020
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OLBIA. L’amore per una città è un sentimento che va condiviso sotto forma di post. Le pagine Facebook sono sempre più dei grandi contenitori di ricordi in bianco e nero, vecchie storie e scorci immortalati a tutte le ore della giornata. Così sui social si è pian piano formato un immenso archivio dell’Olbia del passato e del presente. Gli appassionati sono migliaia. Basti pensare al gruppo che si chiama «Olbia...oggi ieri domani»: fondato nel 2013, adesso conta quasi 19mila iscritti. Non male per una città che di residenti ne ha poco più di 60mila.

Olbia sui social. Sono diverse le pagine dove la gente si diverte a raccontare, soprattutto attraverso le immagini, le storie e le bellezze di una Olbia in continua trasformazione. La più popolare è sicuramente quella ideata da Gian Stefano Ricci, sottotenente della polizia locale e fotografo amatoriale, che nel marzo del 2013 ha creato «Olbia...oggi ieri domani». «La passione per la fotografia è ancora intatta – racconta Ricci –. Per questo ho deciso di creare un gruppo dedicato alla mia città, che amo tantissimo. E la cosa bella è che mi scrivono anche molte persone originarie di Olbia che vivono all’estero. Grazie al gruppo possono rivedere la città e anche riconoscere personaggi e parenti». Su Facebook si pubblicano molte foto d’epoca, alcune di pubblico dominio e altre tirate fuori dagli album di famiglia. Lo stesso Gian Stefano Ricci, che amministra il gruppo insieme all’amico Franco Degortes, si diverte a restaurare e a colorare le foto di una volta. «Ovviamente abbiamo anche un regolamento interno, perché il gruppo deve essere serio, senza leoni da tastiera e senza polemiche di natura politica» sottolinea Ricci. Ma su «Olbia...oggi ieri domani» non si pubblicano soltanto cartoline e foto d’epoca. Sono infatti tantissimi gli scatti, molti dei quali davvero belli, realizzati da fotografi amatoriali con smartphone e macchine digitali. Uno degli utenti più attivi e più bravi è sicuramente Leo De Turco, anche lui un vero personaggio olbiese: in passato gestore di alcuni dei più frequentati locali della città, dal Capricorno all’Ajoabi, oggi si diverte a postare spettacolari foto scattate a spasso per Olbia. Negli anni, comunque, sono stati aperti anche altri gruppi dedicati alla storia cittadina, come «Personaggi di ieri e di oggi di Olbia», creato da Maurizio Casula: con quasi 5mila iscritti, anche questa pagina è un importante contenitore dell’Olbia che non c’è più.

Parole olbiesi. Uno dei più recenti, e anche dei più interessanti, è poi il gruppo “Paraulas a s’olbiesa”, amministrato da Giovannino Bonelli. Qui ci si diverte a riportare parole e modi di dire squisitamente olbiesi. Roba che solo chi è cresciuto in città, e che parla o mastica anche il sardo, riesce realmente a comprendere. Avvincenti anche le sfide. Basta che qualcuno digiti una parola o una espressione in olbiese che subito, nei commenti, scatta la gara a chi indovina per primo il suo significato in italiano. Sempre su Facebook, un olbiese, Franco Degortes, con l’aiuto di molti utenti del gruppo «Olbia...oggi ieri domani» ha stilato una chilometrica lista in ordine alfabetico di tutte le storiche famiglie di Olbia con relativo «istivinzu», cioè il soprannome che ogni ceppo familiare si porta dietro da generazioni per essere meglio riconosciuto, soprattutto per via della grande abbondanza di Deiana, Degortes, Derosas, Spano e via dicendo. E a proposito di «istivinzu», per tenere viva la memoria è nato anche il gruppo «Riscopriamo i soprannomi olbiesi», amministrato da Diego Derosas.

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