La Nuova Sardegna

Olbia

Traffico di droga, liberi dopo 9 mesi

Inchiesta “Barber shop”, fuori dal carcere altri sei imputati arrestati a febbraio

17 novembre 2020
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OLBIA. Ritornano in libertà, dopo nove mesi, Pietro Marras, Fortunato Helton Davoli, Lorenzo Pes, Gennaro D'Alessandro, Francesco Salerno e Salvatore Cuomo, finiti in carcere nel febbraio scorso con l’accusa di far parte di un’organizzazione dedita al traffico di droga fra la Sardegna, la Campania e la Calabria. Lo ha deciso ieri il Tribunale, composto dai magistrati Marco Contu, Marcella Pinna e Adriana Grandolfo che hanno accolto le richieste dei difensori. Una settimana fa, Antonio Salerno, Massimiliano Piras e Fabio Azara, in custodia cautelare nell’ambito della stessa inchiesta, erano stati rimessi in libertà dal tribunale del riesame. Per loro e per il resto della presunta banda, al cui vertice secondo l’accusa c’erano i fratelli Antonio e Francesco Salerno, si è aperto nelle scorse settimane il processo davanti al tribunale in composizione collegiale. Dodici gli imputati sotto processo a Tempio (tre saranno invece processati a Cagliari con rito abbreviato, Salvatore D’Auria e Rosario Polverino, entrambi di Napoli, e Vincenzo Andreacchio, calabrese). L’inchiesta denominata “Barber shop” era stata condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, i due fratelli Salerno gestivano gli acquisti di droga dai fornitori campani e calabresi e la vendita ai pusher per lo spaccio in Gallura e nel Sassarese. Imputati nel processo a Tempio anche il campione di motocross Lorenzo Pes, Salvatore Carta, Fortunato Davoli e Pietro Marras, tutti di Olbia, Francesco Carta, di Sorgono, Fabio Casula, di Monti, Salvatore Cuomo, di Pozzomaggiore, Gennaro D’Alessandro, di Sassari. Tra i difensori, gli avvocati Mario Perticarà, Fernando Vignes, Giampaolo Murrighile, Domenico Putzolu, Federica Strusi, Gianluca Aste, Fernando Vignes, Claudio Mastandrea, Michele Ponsano. Intanto, la Cassazione, che si è pronunciata nei giorni scorsi, ha riconosciuto per Marras, difeso da Ponsano, e per Pes, difeso da Murrighile, l'insussistenza dei reati e dell'associazione a delinquere mossa nei confronti di entrambi. (r.o.)

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