La Nuova Sardegna

Olbia

Addis: un reparto Covid anche al “Paolo Dettori”

di Angelo Mavuli
Addis: un reparto Covid anche al “Paolo Dettori”

Il sindaco scrive ad Ats e Regione: i casi crescono e la situazione è insostenibile Assistenza a domicilio inadeguata e per molte persone è necessario il ricovero

22 novembre 2020
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TEMPIO. Il sindaco di Tempio, come primo cittadino e come presidente del distretto sanitario, con una lunghissima lettera, densa di motivazioni e riflessioni, ha chiesto alle massime autorità sanitarie della Sardegna, l'immediato allestimento di un reparto Covid nel Paolo Dettori di Tempio e l’adozione di un’altra serie di provvedimenti urgenti per la tutela della salute per i cittadini dell’alta Gallura. «A tutela - scrive il sindaco -, dell’incolumità e della salute dei cittadini e in ragione dell'aumento dei casi di Covid-19 tra la popolazione di questa parte del territorio ed anche per ottenere, finalmente, ciò che più volte ho chiesto come intervento sanitario urgente».

Fra “le sollecitazioni urgenti” del sindaco, nel lunghissimo e, a tratti, anche duro comunicato, trovano spazio: la richiesta «per l'immediato allestimento di un reparto Covid al terzo piano dell’ospedale che già dal mese di marzo era stato individuato dalla direzione come “zona grigia”. I medici di base e dell'Usca cittadina mi riferiscono di una situazione insostenibile ed evidenziano, con tutta la gravità del caso, un elevato e concreto rischio per la salute e la stessa vita dei pazienti Covid-19. L'assistenza domiciliare attraverso consulti telefonici - denuncia Addis nel la lettera -, è inadeguata e per molti assistiti, gli stessi medici ravvisano l’urgente necessità di un monitoraggio che solo l'assistenza ospedaliera può garantire». Il sindaco si dice anche «fortemente perplesso sulla disposizione dell'Area Socio Sanitaria Locale che sospende, in maniera netta, tutte le attività chirurgiche. Una disposizione inaccettabile - afferma il primo cittadino - che reputo fortemente lesiva del diritto alla salute. Ritengo, invece, che debbano essere assunte dalle autorità sanitarie e politiche altre e diverse soluzioni, sicuramente più ragionevoli e idonee a garantire pienamente l'assistenza e i servizi sanitari sempre e comunque indispensabili per la popolazione, che anche nella pandemia, devono essere garantiti. Si chiede che la disposizione venga revocata e modificata, in modo da garantire la prosecuzione degli interventi chirurgici almeno per una giornata settimanale».

Lunghissimo l’elenco delle altre problematiche sanitarie elencate dal sindaco e che, «da troppo tempo, affliggono il Paolo Dettori. Causate in diverse circostanze da decisioni arbitrarie che incidono su diritti che la Costituzione consacra e dichiara inviolabili, irrinunciabili e indisponibili».



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