La Nuova Sardegna

Olbia

Gestione servizi portuali Sinergest si arrende al Tar

di Giandomenico Mele
Gestione servizi portuali Sinergest si arrende al Tar

Respinto il ricorso della società del gruppo Onorato contro il bando di gara L’accoglimento e lo smistamento dei passeggeri affidato alla Italservizi srl

28 novembre 2020
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OLBIA. La Sinergest saluta forse definitivamente la gestione del porto Isola Bianca. Il Tar ha respinto il nuovo ricorso presentato dalla ex società di gestione del porto, che fa capo al gruppo Onorato armatori ed è partecipata dal Comune di Olbia. La Sinergest aveva impugnato, per illegittimità il decreto del 18 giugno scorso con cui l’Autorità portuale aveva aggiudicato alla Italservizi 2007 srl il servizio di accoglimento, ricezione, smistamento e instradamento dei veicoli in arrivo e partenza dalle navi all’Isola Bianca.

Doppio no. Il Tar aveva già respinto qualche mese fa il ricorso della stessa Sinergest per annullare l’intero bando di gara per la gestione dei servizi ai passeggeri. L’Authority aveva quindi proceduto con le aggiudicazioni dei tre lotti riferiti all’instradamento, al servizio navetta e all’info point. Il Tar aveva deciso di respingere la richiesta della Sinergest, che in quel caso chiedeva la sospensiva nei confronti della procedura di affidamento dei servizi ai passeggeri.

Il giudizio di merito. La Sinergest, che ha gestito in concessione per oltre vent’anni i servizi del porto, avrebbe voluto partecipare alla gara ma, dopo aver esaminato il bando, aveva ritenuto impossibile formulare un’offerta. Secondo la società non era stato possibile arrivare alla formulazione di una concreta e conveniente offerta tecnica ed economica. Di qui la richiesta prima di annullamento dell’intero bando di gara, poi del decreto di aggiudicazione dell’Authority .

Ricorso respinto. Il Tar ha respinto il ricorso della Sinergest, non avendo rilevato “alcun impedimento certo e attuale alla partecipazione alla gara della società ricorrente”. Per tutti i lotti, infatti, si erano avute diverse offerte da parte di imprese di settore che, all’esito delle operazioni di valutazione da parte della stazione appaltante, hanno condotto alla loro progressiva aggiudicazione in riferimento ai tre lotti in gara. Non sarebbe stato, pertanto, impossibile per la Sinergest, che tra l’altro ben conosceva il contenuto del servizio da affidare per averlo svolto per decenni, effettuare preventivamente un calcolo di convenienza economica e valutare, tenendo conto dei costi per l’espletamento della commessa, l’effettiva remuneratività del servizio oggetto di affidamento già in sede di predisposizione dell’offerta.

Costi compatibili. In secondo luogo gli atti di gara, che secondo Sinergest contenevano previsioni tali da rendere eccessivamente oneroso e non conveniente il rapporto contrattuale, non appaiono decisivi nei termini posti a fondamento dell’impugnazione. Il costo complessivo dell’appalto del lotto 1 ammontava a un milione e 285 mila euro. Il ribasso andava operato sul costo medio orario uomo/ora fissato in euro 23,42. In questo senso il Tar sottolinea come la stessa Sinergest si era aggiudicata il 3 gennaio scorso la procedura negoziata per lo svolgimento provvisorio fino al 25 luglio degli stessi servizi. Non vi erano, infine, elementi di genericità o incertezza tali da determinare, per i concorrenti, l’impossibilità di formulare la loro offerta.

Stop Covid. Il Tar poi conclude come non può ritenersi decisiva l’impugnazione della Sinergest avuto riguardo alla mancata definizione degli oneri complessivi, legata all’emergenza Covid. L’evolversi dell’epidemia, ancora incerto e imprevedibile, comporterà secondo il Tar l’adeguamento delle modalità di svolgimento del servizio alle prescrizioni di volta in volta individuate dalle autorità preposte al monitoraggio della sua diffusione, se del caso con rideterminazione dei costi di servizio, ma non può determinare in via preventiva l’illegittimità del bando.

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