La Nuova Sardegna

Olbia

«GianniPe’ ci mancherà vederti ballare»

di Tiziana Simula
«GianniPe’ ci mancherà vederti ballare»

La morte dell’autista olbiese a Muros. Il ricordo di Ines Pinducciu e del gruppo folk: «Anche il cielo ha pianto per te»

30 novembre 2020
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OLBIA. «Un fratello minore. Sì, lui per me era questo...». Per trent’anni hanno assaporato insieme la passione per il ballo, girato in lungo e in largo piazze e palcoscenici della Sardegna e non solo, e condiviso gioie e difficoltà del “Gruppo folk olbiese” di cui Gianni Pedde era vicepresidente. Il dolore è dirompente nel ricordo di Ines Pinducciu che per quarant’anni ha guidato il gruppo folk di cui ora è presidente onorario, dopo aver passato due anni fa il testimone a Sergio Pileri.

Lei, Gianni Pedde lo conosceva bene, eccome. E per la sua morte non riesce a trovare un perché. «Credo ci sia stato un guasto meccanico, Gianni era troppo attento, troppo preciso», dice, con la voce strozzata dal pianto. L’autista olbiese è morto a 53 anni mentre lavorava. Sabato aveva raggiunto a bordo di un autoarticolato la zona industriale di Muros e lì, in uno dei tanti viaggi che faceva in tutta la Sardegna per conto di una ditta per trasportare materiale edile, ha perso la vita. Incastrato tra la motrice del tir che si era rimesso improvvisamente in movimento e la parte posteriore di un rimorchio parcheggiato. Aveva rincorso l’autoarticolato nel tentativo di risalire a bordo per fermare la sua corsa ma è rimasto schiacciato tra i due mezzi.

La sua morte ha destato grande commozione in città e sconvolto i suoi amici del gruppo folk. Che su Facebook l’hanno ricordato così. «Anche il cielo ieri ha pianto per te. Hai sempre indossato il costume con onore e ci hai guidati in ogni occasione, sei stato un pilastro fondamentale per tutti. Ce la metteremo tutta per onorare il tuo lavoro e ci faremo in quattro per far si che tutto quello che hai fatto per noi non sia vano. Grazie GianniPe’ per le risate, per gli abbracci e le pacche sulle spalle, per le cazziate e per le birrette in compagnia, continua guidarci da lassù, noi ti porteremo sempre nel cuore». Tutto il folk isolano, appena si è diffusa la notizia, ha ricordato sui social la bontà dell’uomo e l’impeto nel danzare del ballerino. «Ci mancherà vederti ballare».

Sposato e padre di due figlie, Gianni Pedde si era avvicinato al Gruppo folk olbiese alla fine degli anni ’90 per essere poi letteralmente travolto dalla passione per il ballo e le tradizioni della sua Gallura. Passione che ha condiviso anche con la sua fidanzata, diventata poi sua moglie, con la quale ha ballato a lungo. «Era venuto con la sua ragazza, lei era molto portata per il ballo. Lui diceva che ballare gli piaceva tanto ma non era convinto di poter essere in grado. E da lì è cominciata l’avventura», racconta Ines Pinducciu. I fatti gli hanno dato torto. Perché lui sapeva danzare con una forza travolgente. Dettava i tempi per i cambi del ballo. «Tu sei quello che darà gli ordini», gli aveva detto il marito di Ines, un incarico di cui Gianni Pedde andava fiero.

«Era il mio braccio destro – prosegue Ines Pinducciu – Quello con cui ho litigato di più e quello con cui, poi, c’è stata una grande intesa. All’inizio non andavamo d’accordo, ci sono stati diversi scontri, ma col passare del tempo ci siamo conosciuti e capiti a vicenda. È nato un legame profondo, diventato con gli anni ancora più stretto perché mia figlia si è sposata con suo fratello minore. Lui era innamorato del ballo folk ma era innamorato anche del suo lavoro».

Per trent’anni ha danzato sul ritmo della musica sarda e gallurese trasmettendo, insieme a tutto il gruppo, l’amore per la propria terra. Ma nonostante la sua esperienza, aveva detto no alla proposta di raccogliere il testimone di Ines Pinducciu. «Voleva fare il vicepresidente, per lui andava bene così».
 

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