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Olbia

Da Telti a Oxford: la storia del super scienziato che studia le rocce lunari

Dario Budroni
Lo scienziato di Telti Niccolò Satta
Lo scienziato di Telti Niccolò Satta

La storia di Niccolò Satta, post-dottorato in Mineral physics nella prestigiosa università inglese. A trent’anni, con esperienze in Giappone e Germania, è già un grande ricercatore

05 dicembre 2020
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TELTI. Studia, elabora, ricerca. Professione scienziato. Il percorso di Niccolò Satta, teltese, manda in confusione i profani. Il suo è un lavoro per pochi. Basti pensare che solo qualche tempo fa ha messo le mani su rocce lunari e pezzi di meteoriti schiantati sulla Terra. Classe 1990, e un cervello che viaggia su altre frequenze, Niccolò Satta adesso vive a Oxford, dove ha iniziato un post-dottorato in Mineral physics. Prima ancora aveva lavorato in Giappone e in Germania. Il suo compito è quello di studiare i corpi planetari e i minerali, meglio ancora se extraterrestri. Un geologo livello pro. Un giovane pieno di ambizioni che, partendo da Telti, ha costruito un percorso di successo con le sole forze della mente e della volontà.

Da Telti a Potsdam. Niccolò Satta, dopo aver frequentato il corso aeronautico del Deffenu, si è trasferito a Roma, dove si è laureato in Scienze geologiche alla Sapienza. Per mantenersi all’università ha fatto un po’ di tutto. Dal part-time in un call center all’addetto alla security nei concerti. «D’estate tornavo in Sardegna, dove rimettevo a lucido la mia Vespa 50 special e partivo per fare la stagione come lavapiatti al Cortesa airport restaurant – racconta –. Poi tornavo a Roma. Ma non sono stati anni semplici. Soffrivo di problemi fisici e la domanda di borsa di studio mi comportava grande ansia. Se non avessi avuto quei soldi non avrei potuto continuare gli studi». Una volta conseguita la triennale, Satta si è iscritto alla magistrale in Geologia d’esplorazione, sempre a Roma. Poi l’Erasmus in Germania, all’università di Potsdam, dove la vittoria di un bando gli ha inoltre permesso di scrivere la tesi in un centro all’avanguardia nello studio delle scienze della terra.

Lo scienziato. «La carriera da ricercatore è iniziata con l’ammissione a un programma di dottorato internazionale tra il Bayerisches geoinstitut dell’università di Bayreuth, in Germania, e il dipartimento di Scienze della terra della Tohoku university di Sendai, in Giappone. Sono due istituzioni prestigiose nella mineral physics». Durante il dottorato Niccolò Satta si è concentrato su due progetti di ricerca: «In Germania ho condotto esperimenti per descrivere dinamiche e processi che avvengono all’interno di corpi planetari come la Terra. In Giappone, invece, ho avuto l’opportunità di studiare dei campioni rocciosi extraterrestri, come meteoriti e rocce lunari». In Giappone Satta ha inoltre conseguito il titolo di special research student, che uno dei più alti riconoscimenti delle università giapponesi e che viene conferito considerando tutti i risultati ottenuti durante gli studi, dalle elementari alla magistrale.

L’arrivo a Oxford. La tesi di dottorato, Niccolò Satta, l’ha poi discussa durante il lockdown. E nello stesso periodo l’università di Oxford ha offerto una posizione da ricercatore post-dottorato in Mineral physics con Hauke Marquardt, professore di geofisica forte di un importante finanziamento europeo. «Ho inviato il curriculum e poi il colloquio. Dopo qualche giorno mi è stato comunicato che il comitato scientifico aveva deciso di offrirmi la posizione da ricercatore, dal 1° dicembre». Insomma, una carriera che nel giro di pochi anni ha raggiunto livelli altissimi. Lontano da casa ma con l’isola nel cuore. «Mi mancano la Sardegna, la Gallura e Telti. Sono cresciuto lì e ne vado fiero. Mi mancano la famiglia e gli amici. E poi il cielo pulito e le stelle, cose che non si vedono nelle grandi città», confessa Niccolò, che non vede l’ora di tornare a Telti e montare nuovamente sulla sua Vespa. Proprio come quando era un ragazzino che sognava di diventare scienziato.

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