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Olbia

Maltrattamenti, maestra a giudizio

Maltrattamenti, maestra a giudizio

Arzachena, sarà processata per omessa denuncia anche la titolare della coop che gestiva l’asilo comunale

04 dicembre 2020
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ARZACHENA. Sarà un processo a stabilire se gli alunni dell’asilo comunale di Arzachena sono stati maltrattati oppure no. Il gup del tribunale di Tempio, Marco Contu, ieri in udienza preliminare ha rinviato a giudizio la maestra Katia Tocca e la titolare della coop sociale Progresso che gestiva l’asilo comunale di via Mameli. Precisamente la maestra dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti, mentre la titolare della cooperativa è accusata di omessa denuncia.

Il processo si aprirà il prossimo 24 marzo. Sono tredici le famiglie delle vittime dei maltrattamenti che si sono costituite parte civile e che saranno assistite dagli avvocati Domenica Gala, Giovanna Maria Poggi, Francesca Agostina Pileri e Christian Cicoria. Sempre tra le parti civili c'è anche l’amministrazione comunale di Arzachena, rappresentato in giudizio dall'avvocato Stefano Forgiarini. La maestra e la titolare della cooperativa sociale Progresso, invece, sono difese dagli avvocati Egidio Caredda, Jacopo Merlini e Roberto Diomedi. I difensori hanno sempre sostenuto l’infondatezza delle accuse anche alla luce delle decisioni del gip di Tempio e del tribunale del riesame di Sassari che avevano portato, poi, la Procura a chiedere in un primo tempo l’archiviazione dell’indagine. «Il tribunale del riesame di Sassari visionando i filmati aveva già affermato che non emerge in alcun modo un quadro penalmente rilevante di maltrattamenti – così l’avvocato Egidio Caredda– dimostreremo l’innocenza nel processo».

Il rinvio a giudizio è l’epilogo della vicenda giudiziaria iniziata due anni fa dopo le segnalazioni dei genitori di alcuni bambini che frequentavano l'asilo comunale di Arzachena. Per il sostituto procuratore di Tempio, Nadia La Femina, alcune decine di alunni (25 in tutto, di età compresa tra gli 8 mesi e i due anni) sarebbero stati vittime di percosse, umiliazioni e insulti. Un piccolo inferno quotidiano per i bambini che sarebbero stati strattonati, schiaffeggiati, imboccati a forza fino a far salire loro i conati di vomito. E ancora sgridati bruscamente, senza alcun motivo e abbandonati ai loro pianti. Sempre secondo l’inchiesta, l’educatrice Katia Tocca sarebbe l'autrice materiale dei maltrattamenti, mentre Paola Tali, titolare della cooperativa Progresso avrebbe taciuto pur conoscendo la condotta della maestra perché già informata da altre due educatrici dell’asilo.

In un primo tempo, le due donne erano state denunciate per maltrattamenti su sei alunni. Al termine di una prima inchiesta la stessa Procura aveva chiesto l'archiviazione, ma un anno fa la pm La Femina, subentrata nella titolarità dell’inchiesta, ne aveva sollecitato la riapertura, insieme agli avvocati di parte civile. Da allora sono emersi nuovi elementi, fino alla scoperta di ben 25 presunti casi di maltrattamenti. In pratica l’intera classe della maestra Katia Tocca che, in caso di condanna, rischia una pena severa, da 8 mesi a due anni di reclusione. «Possiamo ritenerci soddisfatte della decisione del giudice dell’udienza preliminare – dice l'avvocato Domenica Gala, che assiste otto delle parti civili insieme alla collega Giovanna Maria Poggi – è una battaglia iniziata tempo fa e che ha avuto fasi non facili da superare. Ora ci aspettiamo che il processo faccia giustizia per i bambini che hanno subito i maltrattamenti e per i loro familiari». (m.b.)

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