La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia-Golfo Aranci, un big del mare

di Giandomenico Mele
Olbia-Golfo Aranci, un big del mare

Non solo turismo: anche le merci fanno grande il sistema portuale. Ma sul progetto del Gruppo Grendi piovono i no

04 dicembre 2020
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OLBIA. Il Gruppo Grendi, che vuole utilizzare le banchine di Golfo Aranci, è solo l’ultimo di una lunga lista. Il porto di Olbia, insieme a quello golfarancino, è uno degli scali merci più importanti del Mediterraneo. La vocazione turistica, che fa dello scalo passeggeri di Olbia il primo in Italia, non deve far passare in secondo piano la rilevanza del traffico merci su navi Ro Ro (Roll On-Roll Off), cioè il termine inglese che indica un traghetto progettato e costruito per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati.

I numeri. Il sistema portuale che unisce Olbia (che fa la parte del leone) con Golfo Aranci costituisce il quarto scalo merci in Italia come volumi di traffico, dopo i colossi Genova, Livorno e Salerno. Secondo i dati forniti da Assoporti, nel 2019 a Olbia sono state movimentate 5 milioni 446mila tonnellate di merci, alle quali si devono aggiungere le 162mila di Golfo Aranci. Per quanto riguarda invece il numero di unità Ro-Ro sbarcate e imbarcate sempre nel 2019, sono state 257.366 quelle di Olbia e 12.567 quelle di Golfo Aranci.

Primi nell’isola. Numeri che confermano il primato in Sardegna e la posizione strategica del sistema portuale Olbia-Golfo Aranci, nel quale transitano il 72,34% dei passeggeri e il 72,87% del traffico Ro-Ro dell’intera Isola. Il Gruppo Grendi, dopo aver aperto una base distributiva nella zona industriale di Olbia, ha presentato una richiesta per ottenere la concessione demaniale marittima sulle banchine di Golfo Aranci, per lo scalo delle navi che collegheranno il porto di Marina di Carrara con Cagliari. Ma nel porto di Olbia già operano alcune tra le più importanti compagnie di navigazione: Grimaldi Lines, Moby e Cin-Tirrenia per tutto l’anno, Gnv solo nel periodo estivo. A Golfo Aranci, la Sardinia Ferries per tutto l’anno. Tutte le compagnie in estate potenziano le corse invernali e creano ulteriori collegamenti.

I volumi. Quale sarebbe dunque l’impatto dei volumi di merce scaricati dalle navi del Gruppo Grendi a Golfo Aranci, sulla base di previsioni per il 2021? Da gennaio, Grendi vorrebbe cominciare a operare con tre corse settimanali. I volumi dovrebbero raggiungere, nell’arco di tutto l’anno, le 180mila tonnellate. Nel sistema portuale di Olbia e Golfo Aranci, rappresenterebbero una percentuale bassissima rispetto al totale. Le 180mila tonnellate di Golfo Aranci, poi, equivarrebbero a circa il 10% delle merci trasportate sulla linea Grendi Marina di Carrara-Cagliari nel 2019, che ammontavano a un milione 733mila tonnellate. Quanto ai movimenti, la Grendi parla di circa 13mila mezzi gommati nel 2021, circa il 5% del traffico complessivo sul porto di Olbia, che costituirebbe il metro di paragone per la viabilità.

L’incontro. Il no di Golfo Aranci a Grendi si basa sulla scelta turistica: si punta su navi da crociera e diporto. Oggi alle 11 si terrà l’incontro tra il Comune, con in testa il sindaco Mario Mulas, e il presidente dell’Autorità del sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana. Al tavolo tecnico, parteciperà anche Giuseppe Fasolino, assessore regionale alla Programmazione ed ex sindaco del paese. Contraria alla concessione ex articolo 18 anche la Filt Cgil della Gallura. «Nessuna delle compagnie che scalano i porti di Olbia e Golfo Aranci – scrivono il segretario provinciale Sergio Prontu e Franco Monaco, rappresentante dei lavoratori della Cgil nell’Organismo di partenariato – è titolare di una concessione demaniale marittima che le affidi parte delle strutture portuali (ormeggi, banchine e piazzali). L’Autorità portuale aveva sempre unanimemente difeso la natura pubblica delle strutture portuali. Il rischio che paventiamo è che, avendone concessa una, tutte le altre compagnie facciano altrettanto, di fatto determinando un processo di privatizzazione delle strutture portuali».

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