La Nuova Sardegna

Olbia

Deiana a Golfo Aranci: «Non obbligatemi a chiudere il vostro porto»

Giandomenico Mele
Deiana a Golfo Aranci: «Non obbligatemi a chiudere il vostro porto»

Faccia a faccia con l’Autorità di sistema: Grendi farà scalo. Il numero 1 dell’Adsp: «Se ponete dubbi sulla viabilità mi mettete in difficoltà» 

05 dicembre 2020
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OLBIA. La nave Grendi proveniente da Marina di Carrara il prossimo gennaio toccherà la banchina di Golfo Aranci. Il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, lo ha confermato ieri nel consiglio comunale informale convocato a Golfo Aranci. Il rischio è che il Comune, se insisterà nel voler fermare la nave merci adducendo problemi infrastrutturali insuperabili nel porto, porti l’AdsP alla chiusura dello stesso scalo. Non tanto una minaccia, quanto una drammatica realtà.

Rischio chiusura. «Bisogna fare attenzione, scrivere al prefetto avanzando questi dubbi sul sistema di viabilità può portare a conseguenze estreme, il rischio è che sia costretto a chiudere il porto – ha spiegato Massimo Deiana –. Se il sistema viario non va bene per il carico di merci della Grendi, può andar bene per le 12.567 unità Ro-Ro sbarcate nel 2019, per le auto, per i camper e per tutto il traffico commerciale? Qui si rischia di chiudere il porto. Attenzione ad alzare il livello di preoccupazione, questa prospettiva mi metterebbe seriamente in difficoltà». Se la politica è l’arte del compromesso, diciamo che la questione resterà aperta alla ricerca di una evoluzione positiva per entrambe le parti. La soluzione intermedia potrebbe essere quella di un tavolo tecnico che valuti l’impatto del volume di traffico portato da Grendi su Golfo Aranci. «Il primo periodo faremo insieme una valutazione sperimentale sulla sostenibilità del progetto di Grendi – sottolinea Deiana –. Io credo che non limiti lo sviluppo turistico, dico solo che se arrivasse una proposta alternativa per l’arrivo di maxi yacht o navi da crociera che si scontrasse con Grendi, io sarei pronto a prenderla in considerazione».

Le due opzioni. Deiana valuta due opzioni, in linea teorica entrambi futuristicamente favorevoli alle rivendicazioni di Golfo Aranci, che non vuol sentir parlare di nuovo traffico merci in porto. Se l’esperimento Grendi non dovesse decollare, la compagnia sarebbe la prima a prendere il largo verso altri lidi. Se invece, come auspicano la Port authority e la stessa Grendi, i volumi dovessero aumentare, a quel punto sarebbe necessaria una nave dedicata, non più solo con una toccata intermedia prima di partire per Cagliari. Così che Golfo Aranci non sarebbe più funzionale e la Grendi presumibilmente farebbe rotta verso il molo Cocciani di Olbia. «Fatemi un’apertura di credito, Grendi in questo momento non può andare ad Olbia per mancanza di spazi, consentiteci di non perdere questa opportunità – ha spiegato Massimo Deiana -. Io con voi nel frattempo prendo l’impegno di trovare una soluzione alternativa».

Il sindaco. Per uno strano scherzo del destino, davanti al Comune di Golfo Aranci, ormeggiate in rada, ieri mattina c’erano il Dilbar 2, giga yacht di 156 metri di lunghezza e del valore di 600 milioni di euro, del magnate russo Alisher Usmanov; insieme a una nave da crociera in sosta tecnica. Quasi un presagio al discorso netto del sindaco di Golfo Aranci, Mario Mulas. «Siamo contrari all’arrivo di una nave merci, l’intera comunità, 2500 persone pensa che quella nave arrecherebbe danni ai nostri progetti, che puntano alla riconversione di Golfo Aranci verso un’economia basata sul turismo – ha sottolineato Mulas –. Accettiamo la Sardinia Ferries per salvare l’economia del Paese e l’occupazione, ci siamo espressi positivamente per un aumento di rotte delle navi passeggeri, invece ci spaventa l’incremento del traffico merci. La viabilità non è idonea e non può reggere un aumento del trasporto di merci».

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