La Nuova Sardegna

Olbia

La Gallura fanalino di coda nella corsa al gas naturale

di Giandomenico Mele
La Gallura fanalino di coda nella corsa al gas naturale

Solo 4 Comuni hanno già realizzato le reti di distribuzione del Gnl alle utenze. Lavori mai iniziati oppure in ritardo in base alle previsioni del Piano regionale

14 dicembre 2020
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OLBIA. Il futuro è nel Gnl (gas naturale liquefatto) ma la Gallura, soprattutto quella costiera, vive ancora il suo Medioevo. Nel piano dei bacini di distribuzione finale del gas naturale, infatti, la Gallura è complessivamente la più indietro in Sardegna. A parte Olbia, Monti, Berchidda e Buddusò, le cui reti sono già in esercizio, il resto del territorio non ha al momento reti infrastrutturali per condurre la nuova fonte energetica nelle case e verso le aziende.

Il piano regionale. Le nuove linee di indirizzo strategico per l’aggiornamento del piano energetico regionale, varate dalla giunta regionale lo scorso 27 novembre, prevedono l’obiettivo primario di implementare un sistema infrastrutturale di approvvigionamento, trasporto e distribuzione del gas in Sardegna robusto, flessibile e tecnologicamente avanzato. Così promuovendo un disegno – prefigurato nel Patto per lo sviluppo della Sardegna – costituito da una Rete energetica regionale di gasdotti alimentata dai depositi e rigassificatori costieri. Oltre alla distribuzione in forma liquida all’utenza finale, il gas sarà distribuito in forma gassosa nelle micro-reti di distribuzione urbane. Il complesso delle reti in Sardegna, in parte realizzato e con lavori attualmente in corso, definito con l’Apq Metano è riassunto in una tabella pubblicata sul sito Internet della Regione, dove sono indicati i 38 bacini in cui è suddiviso il territorio regionale: ciascuno composto da più comuni, il corrispondente comune capofila e lo stato di attuazione dei lavori.

Gallura ferma. Partiamo dal bacino 1, comune capofila Arzachena. I lavori non sono iniziati e la rete del gas non si sa se e quando potrà servire Arzachena, Aglientu, La Maddalena, Luogosanto, Palau e Santa Teresa Gallura. Sempre nel bacino 1 c’è il Comune di Sant’Antonio di Gallura, che invece non ha aderito al bando regionale di finanziamento. Per il bacino 2, comune capofila Tempio, i lavori non sono ancora iniziati e il gas, quando arriverà a regime, rischia di non servire nemmeno i comuni di Bortigiadas, Calangianus, Luras, oltre la stessa Tempio. Aggius, Trinità d’Agultu e Vignola, invece, sono Comuni esclusi dal bando regionale di finanziamento. Al bacino 5, capofila Padru, appartengono Loiri Porto San Paolo, Golfo Aranci, Telti, oltre lo stesso Padru, dove i lavori non sono ancora iniziati.

Olbia e dintorni. Sono quattro i comuni galluresi dove la rete di distribuzione è già in esercizio e potenzialmente pronta: Olbia, Monti, Berchidda e Buddusò. Oschiri non ha aderito al bando mentre ad Alà dei Sardi (bacino 10) e San Teodoro (bacino 11) i lavori sono in corso. Avanti in ordine sparso, dunque, ma con una media di notevole ritardo sull’allineamento alle nuove linee energetiche della Regione. Tale configurazione prevede l’alimentazione del mercato sardo mediante Gnl prelevato da un terminale europeo e trasportato in Sardegna con bettoline. Si stima la necessità di almeno due impianti di rigassificazione. Il progetto della rete energetica della Sardegna riguarda gli interventi volti a realizzare le strutture di trasporto del gas interconnesse con i punti di alimentazione previsti. Ma la Gallura è ancora troppo lontana dal futuro del Gnl.

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