La Nuova Sardegna

Olbia

Palazzo Giordo, appalto più vicino

di Dario Budroni
Palazzo Giordo, appalto più vicino

Dopo l’ex Sep e l’Expo, tocca all’ex Standa: il recupero presto al via. Nizzi: «Bando forse entro l’anno»

15 dicembre 2020
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OLBIA. L’anno sta per terminare la sua corsa. E l’università olbiese, a dicembre inoltrato, si ritrova con un bel po’ di novità chiuse in cassaforte. Innanzitutto ci sono i 6,5 milioni di euro che serviranno per ristrutturare palazzo Giordo, in corso Umberto. Poi c’è l’ex area Sep, nell’insenatura di Porto Romano, dove a tempo di record sono stati già ristrutturati due grandi capannoni. Senza dimenticare poi l’Expo, dove gli operai stanno rimettendo a nuovo il palazzo che diventerà un po’ il cervellone del nuovo polo universitario. Passi importanti che, nel corso del 2021, daranno la possibilità al consorzio di gestione dell’UniOlbia di rendere sempre più concreto il progetto di trasferire l’università dall’aeroporto al centro città.

Lavori in corso. Nei mesi scorsi la giunta regionale aveva stanziato 6,5 milioni di euro, sulla base di un accordo di programma sottoscritto anche da Provincia e Comune, pubblicato pochi giorni fa anche sul Bollettino ufficiale della Regione. Con questi soldi il Comune potrà ristrutturare palazzo Giordo - ex Standa ed ex Oviesse -, acquistato in precedenza attraverso la municipalizzata Aspo. L’obiettivo è quello di trasformare gli spazi in luoghi adatti a ospitare le attività didattiche, in particolare quelle dei corsi di laurea triennale e specialistica in economia e management del turismo, fino a oggi in aeroporto. Il progetto definitivo è pronto e al momento si è in attesa del bando. «Speriamo di pubblicare il bando entro la fine dell’anno. Poi inizieranno i lavori, che dureranno circa due anni. L’obiettivo è quello di terminarli entro il mese di ottobre del 2022» spiega il sindaco Settimo Nizzi. Il cantiere è invece ben avviato in via Porto Romano, dove l’Expo si candida a diventare la sede amministrativa del polo UniOlbia, che farà sempre capo all’Università di Sassari. Sempre qui sarà realizzata la nuova aula magna. «Ci sono andato pochi giorni fa, siamo a buon punto, buona parte dei lavori è stata terminata» continua il sindaco.

Tempo di record. E mentre nel centro storico è il Comune a occuparsi dei lavori di ristrutturazione, nell’ex area Sep di via dei Lidi è stata l’Area marina protetta di Tavolara a seguire il restyling dei capannoni. Con i primi 700mila euro arrivati nel 2017 dalla Regione, da luglio a oggi l’Amp è riuscita a ristrutturare due grandi stabili, che ora ospitano aule didattiche, spazi comuni e la foresteria per studenti e ricercatori. Nell’area esterna, già riqualificata, è stato invece creato un campo da basket. Con ulteriori 300mila euro di fondi regionali, arrivati solo poche settimane fa, l’Amp di Tavolara rimetterà a nuovo un terzo capannone. In futuro l’ex area Sep, che tra l’altro si trova sul mare e quindi in una posizione strategica, ospiterà un corso di laurea specialistica in Gestione e tutela dell’ambiente e del territorio marino. Sarà centrale il ruolo dell’Amp, che, tra l’altro, in attesa dell’avvio del corso universitario potrà già cominciare a utilizzare i capannoni per le sue attività di ricerca e di educazione ambientale.

Università diffusa. Ma il progetto della futura università olbiese non finisce qui. Anche un piano della Piattaforma tecnologica del Cipnes, in zona industriale, sarà per esempio riservato all’università. Stesso discorso per un’ala del Mater Olbia, per un corso in scienze infermieristiche. Inoltre rimarranno a disposizione anche le aule utilizzate fino a oggi in aeroporto. In futuro, in città, saranno anche attivati nuovi corsi, come quello in scienze umanistiche dell’Istituto Euromediterraneo e, in base a un protocollo firmato nel 2017, anche quelli in scienze dei servizi giuridici e in sicurezza e cooperazione internazionale. In cabina di regia c’è sempre il consorzio di gestione dell’UniOlbia, fondato due anni fa e composto da Comune, Università di Sassari, Area marina protetta di Tavolara, Aspo, Sinergest, Cipnes, Geasar e Istituto Euromediterraneo.

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