La Nuova Sardegna

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Olbia, addio al Piano anti-alluvione Mancini: Nizzi festeggia, critiche di Pd e M5s

SERENA LULLIA
Un'immagine dell'alluvione a Olbia nel 2013
Un'immagine dell'alluvione a Olbia nel 2013

Il consigliere dem Meloni: "Una follia, dobbiamo solo sperare che non si ripeta un evento come il 2013". Il consigliere grillino Li Gioi: "Decisione senza Solinas che non si è assunto le sue responsabilità"

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OLBIA. Cestinato con delibera regionale dopo un iter lungo sei anni. Il Piano anti-alluvione battezzato Mancini, dal nome dell'ingegnere idraulico, Marco Mancini, è ufficialmente archiviato. Nella seduta del 31 dicembre la giunta ha recepito il parere negativo dello Svi, il Servizio valutazione impatti ambientali dell'assessorato all'ambiente. Ancora non sono note le motivazioni, la delibera non è stata pubblicata, ma le reazioni della politica non si sono fatte attendere.

Festeggia il sindaco Settimo Nizzi, che sulla fine del Piano Mancini aveva costruito la campagna elettorale di cinque anni fa e l' aveva vinta. Vanno all'attacco i consigliere regionali, Giuseppe Meloni del Pd e Roberto Li Gioi, del M5s che in questi anni hanno sempre chiesto di dare seguito all'unico progetto di messa in sicurezza per Olbia arrivato a un passo dalle gare di appalto.

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"Attendo di leggere la delibera, annunciata corposa - commenta il consigliere Meloni -. Una decisione che non mi sorprende, considerato che il sindaco di Olbia, da sempre ostile al piano, non più tardi di 11 mesi fa dichiarava a mezzo stampa che il presidente della Regione la pensava esattamente come lui sulla necessità di bocciare quel piano per favorirne uno alternativo. Un piano, quello alternativo (il c.d. Technital), che a oggi non è altro che un mero studio di fattibilità, che non è stato oggetto di alcun finanziamento, e che prevede una vasca di laminazione alle porte della città grande quanto tutte quelle del piano Mancini messe insieme".

Scelta politica mascherata. Per Meloni una bocciatura del Piano Mancini politica seppur mascherata da ragioni tecniche. "La decisione della Regione appare, considerato anche l'atteggiamento ostruzionistico tenuto negli ultimi mesi dalla giunta regionale, volto ad impedire la discussione in consiglio regionale di un'importante mozione della quale sono stato primo firmatario) come una precisa scelta politica maldestramente mascherata da una presunta decisione tecnica degli uffici. Ha vinto Nizzi e hanno vinto anche i cosiddetti Nimby, ossia coloro che sono più interessati alla difesa dei propri interessi immobiliari che alla salvaguardia della città. Hanno perso Olbia e gli olbiesi. Ora il  rischio che si perdano quei finanziamenti statali è altissimo e le motivazioni addotte, se fossero le medesime contenute nel preavviso di diniego, creerebbero un precedente molto serio e impedirebbero anche la realizzazione del piano alternativo. Se fossero fondate é palese come debbano valere sempre. E a questo punto che Dio ce la mandi buona: se dovesse piovere come nel 2013, a distanza di 7 anni, Olbia sarebbe gravemente esposta. Una follia rispetto alla quale, prima o poi, chi si è reso responsabile di averla orchestrata o avallata verrà chiamato a rispondere".

Futuro di angoscia. Anche il consigliere Li Gioi non risparmia le critiche. “A distanza di sette anni dal ciclone Cleopatra la città di Olbia non solo non è mai stata messa in sicurezza ma gli olbiesi sono e saranno ancora costretti a vivere nell’angoscia per chissà quanto tempo ancora. Con un colpo magistrale, sferrato forse non a caso l’ultimo dell’anno,la Giunta ha chiuso un capitolo della storia di Olbia diventato spinoso proprio in questi giorni, quando la magistratura ha deciso di accendere un faro sulla vicenda acquisendo la documentazione necessaria a fare chiarezza sull’iter di approvazione del Piano di mitigazione del rischio idraulico cittadino negli uffici regionali di competenza”.

Il retroscena. Li Gioi racconta il retroscena della giunta di San Silvestro. “Il 31 dicembre, alle ore11, la giunta si è riunita in videoconferenza, ma l’ordine del giorno non prevedeva alcuna discussione sulle opere di mitigazione del rischio idraulico di Olbia. Il tema però è stato inaspettatamente estratto dal cilindro dall’assessore all’Ambiente e portato all’attenzione della giunta, che hanno così potuto recepire la bocciatura da parte dello Svi, il Servizio di valutazione impatti ambientali, che dopo cinque lunghissimi anni ha detto no al Piano per la messa in sicurezza di Olbia. L’unico Piano valido finora mai esistito, oggi affossato con motivazioni ridicole, pretestuose, che arrivano dopo oltre dieci pareri positivi rilasciati da tutti gli enti competenti che si sono espressi finora".

Il futuro. “Volendo essere fiduciosi – conclude Li Gioi – Olbia avrà un nuovo progetto tra altri cinque anni. Perché, ricordiamo che il Piano Technitaltanto sponsorizzato dal sindaco Nizzi inon è affatto un progetto ma soltanto uno studio di fattibilità, ovvero soltanto una semplice idea progettuale. Sarà soddisfatto il sindaco Nizzi di aver ottenuto quanto desiderava: il Piano da lui osteggiato, diventato leit motiv delle sue campagne elettorali è stato infine bloccato ,addirittura in assenza del Presidente della Regione Christian Solinas, che non era presente alla riunione di Giunta, nonostante la stessa fosse in videoconferenza. Anche stavolta il Governatore, Commissario di Governo per il rischio idrogeologico della Sardegna e assessore ai Lavori Pubblici ad interim ha dimostrato di volersene lavare le mani e di non avere il coraggio di prendersi le sue responsabilità".

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