La Nuova Sardegna

Olbia

Addio a Giovanna Canu, regina dell’edilizia

di Antonietta Marroni
Addio a Giovanna Canu, regina dell’edilizia

Buddusò, morta a 99 anni una delle pioniere dell’imprenditoria femminile del Logudoro

08 gennaio 2021
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BUDDUSÒ. Un altro pezzo di storia locale scompare con Giovanna Canu, una delle pioniere dell’imprenditoria femminile in campo edilizio del Logudoro e non solo. Tia Ciuanna o Nanna come veniva chiamata da tutti i conoscenti, aveva compiuto il 9 dicembre scorso 99 anni. Donna di classe, bella e distinta aveva conservato il suo charme fino agli ultimi giorni della sua vita.

Nata ad Olbia, ma rimasta orfana di padre buddusoino all’età di un anno e mezzo, era stata allevata dalla nonna paterna a Buddusò. Classe 1922, di famiglia agiata, aveva vissuto negli anni della povertà, della miseria e della guerra, disagi e privazioni che lei però non aveva conosciuto, perché accudita dalla nonna nel rione Palateddu, come lei raccontava. Tuttavia il suo status e soprattutto il suo buon cuore non le hanno impedito di condividere con le sue coetanee e vicine di casa meno fortunate ciò che a lei era stato riservato. Condizione che ha conservato da adulta quando ha iniziato la sua attività di imprenditrice, negli anni 60, a Buddusò in pieno boom economico. Erano gli anni della realizzazione della diga sos Canales, gli anni dell’inizio del benessere per l’intera comunità che conobbe le prime buste paga e il passaggio dall’economia del baratto a quella monetaria. Per i giovani una delle massime aspirazioni era quella di mettere su famiglia e di avere una casa propria. E le abitazioni sorgevano, eccome. Si costruivano nuove o si ampliavano le vecchie. Erano gli anni in cui la tecnica costruttiva più diffusa e utilizzata per la realizzazione dei solai laterocementizi era quella della gettata cementifera fatta a mano. Erano gli anni in cui tutte le domeniche mattina muratori e intere greffe di amici erano impegnati nelle gettate. Una prassi consolidata: una domenica a te e l’altra a me. Erano i tempi in cui i mutui bancari per la costruzione della prima casa erano inesistenti o più che altro sconosciuti per i buddusoini che però potevano fare affidamento sulla fornitura laterizia solo sulla parola “ in sa colte edilizia de Ciuanna Canu”.

Si ricorreva a lei per qualsiasi laterizio, lo facevano tutti i buddusoini e non solo, arrivavano da tutto il circondario, costa compresa. “Sa colte edilizia de Ciuanna Canu” era unica e ben fornita in tutta la zona. Il contratto di compravendita era verbale: «Mi lu pagas a pianu pianu», era la prassi. Con l’inizio dei lavori il materiale acquistato veniva annotato man mano in un blocchetto e il pagamento dilazionato nel tempo. La maggior parte delle abitazioni del paese e non solo, sono state realizzate in questo modo.

È stata una delle pioniere dell’imprenditoria femminile tia Ciuanna Canu, e non solo. Perché è stata anche una delle prime donne a Buddusò che ha guidato un’autovettura e che ha fumato in pubblico. Sempre ben vestita e capelli in piega, sfoggiava cosmetici e rossetti che solo lei, per quel periodo e quei tempi, gran bella donna, poteva permettersi.



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