La Nuova Sardegna

Olbia

Blitz del Noe nei canali a rischio

di Tiziana Simula
Blitz del Noe nei canali a rischio

Accertamenti tecnici sul rio Siligheddu e sul Gadduresu. Sotto esame la messa in sicurezza della città

24 gennaio 2021
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OLBIA. La lente delle Procura sui fiumi della città. L’inchiesta sul Piano Mancini aperta dal procuratore Gregorio Capasso all’indomani della bocciatura del progetto da parte della Regione, si allarga dagli uffici degli assessorati regionali che si sono occupati del lungo iter finito ko a San Silvestro, ai corsi d’acqua che attraversano la città – il Rio Siligheddu e il Rio Gadduresu – che esondarono durante l’alluvione del 2013, trascinando con la loro furia un pesante carico di morte, con sei vittime. Fiumi che ancora oggi fanno trascorrere notti insonni agli olbiesi che abitano nelle vicinanze, terrorizzati a ogni temporale che ciò possa accadere di nuovo. Nulla trapela dagli uffici giudiziari sull’attività investigativa avviata dal capo dei pm galluresi, ancora alle battute iniziali e con un fascicolo aperto contro ignoti. Ma la presenza dei carabinieri del Noe di Sassari lungo le sponde dei fiumi che attraversano il centro abitato, non è passata inosservata agli abitanti che hanno scrutato ogni loro movimento. Al Nucleo operativo ecologico è stata delegata l’attività investigativa relativa agli accertamenti tecnici e due giorni fa, i carabinieri sono entrati in azione monitorando e controllando in lungo e in largo i tratti dei due fiumi che scorrono nelle zone a rischio, quelle che furono alluvionate. Gli accertamenti sono volti ad analizzare gli aspetti tecnici e le criticità dal punto di vista idrogeologico. In poche parole si vuole verificare che cosa è stato fatto per mettere in sicurezza la città.

Il fascicolo è stato aperto dal procuratore Capasso – particolarmente attento alle tematiche ambientali e di dissesto idrogeologico – in seguito alla denuncia presentata dagli ex assessori e commissari per il rischio idrogeologico Paolo Maninchedda ed Edoardo Balzarini. L’attività investigativa si sta svolgendo a 360 gradi: al vaglio degli inquirenti non solo il lungo iter del Piano Mancini, bocciato a un passo dalla gara d’appalto, per verificare la correttezza delle procedure adottate, attività delegata alla guardia di finanza a di Sassari, ma anche l’operato svolto dall’amministrazione comunale nel post alluvione per mettere in sicurezza la città visto che nessun progetto è stato ancora realizzato a sette anni dal ciclone Cleopatra. Due giorni fa, quindi, i carabinieri del Noe, referenti del ministro dell’ambiente e competenti per legge sulle problematiche del dissesto idrogeologico, hanno dato il via agli accertamenti tecnici per verificare se nei tratti dei fiumi sotto osservazione ci sono ancora opere incongrue da abbattere, se ci sono ostruzioni, canali tombati, qual è lo stato delle manutenzioni delle sponde e dei fondali, se sono stati installati i sistemi di telerilevamento per monitorare la situazione in caso di forti piogge. Tutti elementi che confluiranno nel fascicolo insieme agli accertamenti in corso su atti e pareri degli assessorati regionali.

La giunta regionale ha affondato il Piano Mancini, finanziato con oltre 150 milioni di euro, nella seduta del 31 dicembre dopo aver recepito la bocciatura dello Svi, il Servizio valutazioni impatti ambientali dell’assessorato all’Ambiente. Mettendo così definitivamente la parola fine al piano anti alluvione progettato dalla giunta comunale guidata dall’allora sindaco Gianni Giovannelli all’indomani del ciclone Cleopatra, progetto da sempre contrastato dal sindaco Settimo Nizzi che punta sul Piano Technital. La giunta regionale ha fatto suo il parere negativo del Servizio valutazioni impatti ambientali dell’assessorato regionale all’Ambiente che ha posto tutta una serie di questioni sulla fattibilità degli interventi. Il progetto era stato invece realizzato e condiviso dall’assessorato regionale ai Lavori pubblici. La Procura ha deciso di verificare se l’iter seguito e le procedure adottate siano state corrette. Se ci siano, insomma, eventuali profili di responsabilità penale sulle lungaggini del progetto.

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