La Nuova Sardegna

Olbia

Grande coalizione, Navone dice sì

di Serena Lullia
Grande coalizione, Navone dice sì

Il candidato lascerà Tavolara: «Accetto la sfida, penso a un modello di governo diverso per la città»

24 gennaio 2021
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OLBIA. Nomination accettata. Augusto Navone è ufficialmente il candidato sindaco della Grande coalizione. Sfiderà Settimo Nizzi per conquistare la fascia tricolore alle elezioni comunali di primavera. Il direttore dell’Area marina protetta di Tavolara ha sciolto la riserva dopo una riflessione lunga un mese e mezzo. Una scelta sofferta per il padre dell’Amp, che ha contribuito a far diventare esempio di eccellenza riconosciuto a livello nazionale. Una sua creatura che ha deciso di lasciare per senso civico, per amore di una città che intende guidare nel suo momento più delicato, trasferendo nell’ente le capacità professionali e manageriali acquisite nei tanti anni alla guida dell’Area marina.

Il nome di Navone arriva dal basso ed è uno degli elementi di forza della sua candidatura. Non indicato da una parte politica, ma voluto da una coalizione eterogenea che si è spogliata dei simboli di partito e che intorno al suo nome ha trovato la sintesi perfetta. «Quando venne fatto il mio nome per la prima volta, la politica e le Comunali erano il pensiero più lontano della mia mente – dice Navone

–. Poi è scattato qualcosa, ho cominciato a ricevere telefonate e attestati di stima dai quali è iniziato un profondo travaglio interiore. Tutti conoscono la passione che ho per il mio lavoro e quanto io ami l’Area marina protetta. Candidarmi sindaco significa lasciarla a pochi anni dalla fine del mio percorso professionale, con tanti progetti in corso, per una scelta rischiosa e impegnativa. Ma ci sono treni che passano una sola volta nella vita e serve forza morale per salirci sopra. Ne ho parlato con mia moglie, che mi è stata vicina in ogni momento dandomi sostegno e assecondandomi. Sono tanto tempo fuori dai circuiti politici, sono a fine carriera professionale e chiunque avrebbe sconsigliato questa scelta. Ma l’eccezionalità del momento e del modo in cui la mia candidatura civica è emersa, dal basso, mi ha fatto riflettere, e ho tirato le somme. Lasciare l’Amp sia una scelta che faccio con il groppo in gola, ma credo sia giusto restituire la stima riposta in me da così tante persone. Spero che venga premiata dai cittadini, per poter affermare un modello nuovo di fare politica, rispetto a quelli triti e ritriti che abbiamo visto fino a oggi».

Augusto Navone ha già abbandonato i panni del manager per indossare quelli del guerriero da campagna elettorale. Ma con lo stile da gran signore che lo ha sempre contraddistinto. «Affronto uno sfidante collaudato e strutturato, un “signor candidato sindaco” – aggiunge Navone –. Vado a guidare una coalizione che non è contro qualcuno, ma che è nata per costruire qualcosa di diverso. Non ho nulla contro il sindaco Nizzi, di cui apprezzo le qualità di management pubblico ma di cui non condivido il modus operandi. Io penso a un modello di governo della città diverso, un modello condiviso, basato sull’ascolto di tutte le categorie sociali. Mi confronterò con tutte loro per arrivare poi a fare scelte condivise. Viviamo un momento storico particolare. La pandemia ha cambiato le nostre vita e la nostra società e oggi come non mai, dobbiamo ascoltare tutti».

Navone riserva poi un pensiero agli altri aspiranti candidati sindaci del centro sinistra, da Rino Piccinnu a Ivana Russu, da Gian Luca Corda a Italo Fara, che di fronte al suo nome hanno fatto un passo indietro. Rinunciando al sondaggio come inizialmente ipotizzato. «Li ringrazio a uno a uno – conclude –. Sono tutte persone di grande spessore politico e ora compagni di viaggio di questa avventura affascinante, che hanno messo da parte le loro giuste ambizioni per questo progetto civico. Ora tutti insieme siamo pronti alla sfida».

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