La Nuova Sardegna

Olbia

«Maggior valore al lavoro nel turismo post Covid»

«Maggior valore al lavoro nel turismo post Covid»

Le proposte della Filcams Cgil in attesa che riaprano gli alberghi e i ristoranti «Per rendere competitivo il settore, serve un alto contenuto professionale»

24 gennaio 2021
3 MINUTI DI LETTURA





PORTO CERVO. Valorizzare il lavoro e rendere competitivo il settore dell’accoglienza: è questa la base da cui si deve partire, secondo Filcams Cgil e Cgil Gallura, per creare il nuovo modello turistico dopo il Covid. «Perché per avere reali e nuove prospettive di sviluppo guardando oltre la crisi, non si può immaginare di promuovere l’offerta utilizzando un basso contenuto professionale». A parlare è Danilo Deiana, segretario generale della Filcmas Cgil di Olbia Tempio, il quale elenca alcuni dei temi salienti sintetizzati in un “Manifesto del Lavoro nel Turismo”. «Il nostro “manifesto” provinciale si colloca in coerenza con il Piano Nazionale per provare a delineare una prima prospettiva post Covid rispetto ai temi di un “lavoro nuovo” nel e per il turismo. Occorre quindi definire un patto per il lavoro di qualità nel settore del turismo provinciale».

Le scorse settimane, la Cgil aveva già annunciato la creazione di un bollino di qualità alle imprese che rispettano i lavoratori. Ma c’è molto di più.

Contrasto alle infiltrazioni mafiose. «Il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e il sostegno alle istituzioni e associazioni impegnate nella lotta alle mafie sono il fondamento del nostro impegno a favore della legalità nel settore turistico - spiega Deiana - . Anche nel nostro territorio non mancano le segnalazioni antiriciclaggio alla Banca d’Italia ed esistono infiltrazioni della malavita organizzata come rilevato da Banca d’Italia e DIA. Non mancano anche in Gallura aziende o patrimoni sottoposti a confisca e sequestro».

No al lavoro gravemente sfruttato. «I Comuni della Gallura insieme con le Parti sociali - aggiunge il segretario della Filcmas Cgil - dovrebbero confrontarsi per darsi delle linee guida e sottoscrivere appositi protocolli d’intesa per il contrasto al lavoro gravemente sfruttato nel settore turistico».

Appalti negli alberghi. Secondo la Cgil le attività centrali negli alberghi (un hotel può scegliere di non avere la cucina, ma non di non avere stanze e servizi connessi) il più delle volte vengono appaltate a società esterne, «le quali applicano spesso veri e propri contratti pirata. L’appalto dei servizi alberghieri nella ex Provincia Olbia-Tempio deve sottostare ad uno specifico protocollo che vincoli le imprese appaltanti (in questo caso gli alberghi) ad affidare l’appalto ad imprese che applichino uno dei contratti collettivi nazionali “leader” del turismo».

Lavoratori stagionali. La proposta è quella di una nuova indennità di disoccupazione da affiancare alla Naspi attuale, ma specifica per i lavoratori stagionali del turismo. Per garantire un periodo di copertura sia in termini di indennità che di contribuzione previdenziale equivalente e proporzionale al periodo lavorato (con un minimo di giornate), in modo da favorire il contrasto del lavoro nero e grigio.

Valorizzazione del sistema scolastico e universitario territoriale.

«E’ necessario dare prospettive di inserimento lavorativo dignitoso e professionale alle tante ragazze e ai tanti ragazzi che stanno frequentando gli istituti alberghieri . chiude Deiana -, tra cui quello di Arzachena. Si dovrebbe partire da una verifica dell’adeguatezza delle esperienze di stage e tirocini presso le aziende locali e della disponibilità delle imprese a favorire un corretto e regolare ingresso nel mercato del lavoro. Per quanto riguarda il sistema universitario, resta troppo bassa la richiesta di laureati nelle imprese turistiche locali, moltissimi dei quali si sono formati nell’Università di Olbia, che proprio quest’anno accademico ha visto la nascita di UniOlbia». (s.p.)



Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative