Altana contro: processo per calunnia
di Tiziana Simula
Il gup ha rinviato a giudizio Mario e Paolo, accusati anche di diffamazione: il fratello Marzio non maltrattò i suoi due cani
29 gennaio 2021
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OLBIA. La guerra dei fratelli Altana finisce in tribunale. Con un processo che vedrà imputati Mario e Paolo e parte offesa l’altro fratello, Marzio Altana. Il gup Caterina Interlandi li ha rinviati a giudizio per calunnia e diffamazione via Facebook, in concorso tra loro. A processo anche un avvocato, Antonio Pala, coinvolto nella vicenda giudiziaria, a cui viene contestato il reato di interferenze illecite nella vita privata. La prima udienza sarà celebrata il 9 settembre. Il giudice dell’udienza preliminare ha anche disposto l’invio di copia del fascicolo al consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati per le valutazioni del caso (sia Mario Altana che Antonio Pala sono avvocati).
Finisce quindi in un’aula giudiziaria una delle (varie) vicende che da tempo ormai agitano la vita dei fratelli Altana, dissidi e veleni sfociati in esposti e inchieste. Da una parte, Marzio, avvocato ed ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica del comune di Olbia nella prima giunta Giovannelli e per 27 anni amministratore prima di Palau e poi di Olbia. Dall’altra, i suoi due fratelli, Paolo, ex consigliere a Palau nella giunta Pala, e Mario, avvocato anche lui, ed ex consigliere comunale a Olbia. Persone molto note in città e in Gallura.
Al centro del processo che comincerà a settembre i due cani di proprietà di Marzio, un rhodesian e un pitbull. Con diversi esposti al comando della polizia locale di Olbia e all’Enpa (Ente nazionale protezione animali), Paolo e Mario avevano segnalato maltrattamenti da parte del fratello nei confronti dei due animali custoditi nel giardino della sua casa, sostenendo che fossero denutriti e tenuti in precarie condizioni. Accuse, però, che in seguito ai sopralluoghi della polizia locale e di associazioni ecozoofile, si sarebbero rivelate false. Dai controlli sarebbe invece emerso che i due cani, così sostiene il pubblico ministero, versavano in buone condizioni di salute, erano ben nutriti e vivevano in un ambiente adeguatamente pulito. Le accuse mosse nei confronti di Marzio da parte dei fratelli si sono quindi rivelate false. La Procura ha pertanto proceduto d’ufficio indagando i due per calunnia. Ma Paolo e Mario, stando alle contestazioni della Procura, avrebbero anche diffamato Marzio su Facebook. Sul profilo di Paolo sarebbero state pubblicate delle foto che ritraevano cani apparentemente mal nutriti con sopra il commento “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. Il pubblico ministero contesta, infine, all’avvocato Antonio Pala di aver scattato le foto ai cani mentre si trovavano nel giardino dell’abitazione di Marzio Altana, quindi, in un luogo di privata dimora, senza la sua autorizzazione.
I tre imputati sono difesi dagli avvocati Massimo Ledda e Angelo Coda, mentre la parte offesa è assistita dall’avvocato Danilo Mattana.
Finisce quindi in un’aula giudiziaria una delle (varie) vicende che da tempo ormai agitano la vita dei fratelli Altana, dissidi e veleni sfociati in esposti e inchieste. Da una parte, Marzio, avvocato ed ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica del comune di Olbia nella prima giunta Giovannelli e per 27 anni amministratore prima di Palau e poi di Olbia. Dall’altra, i suoi due fratelli, Paolo, ex consigliere a Palau nella giunta Pala, e Mario, avvocato anche lui, ed ex consigliere comunale a Olbia. Persone molto note in città e in Gallura.
Al centro del processo che comincerà a settembre i due cani di proprietà di Marzio, un rhodesian e un pitbull. Con diversi esposti al comando della polizia locale di Olbia e all’Enpa (Ente nazionale protezione animali), Paolo e Mario avevano segnalato maltrattamenti da parte del fratello nei confronti dei due animali custoditi nel giardino della sua casa, sostenendo che fossero denutriti e tenuti in precarie condizioni. Accuse, però, che in seguito ai sopralluoghi della polizia locale e di associazioni ecozoofile, si sarebbero rivelate false. Dai controlli sarebbe invece emerso che i due cani, così sostiene il pubblico ministero, versavano in buone condizioni di salute, erano ben nutriti e vivevano in un ambiente adeguatamente pulito. Le accuse mosse nei confronti di Marzio da parte dei fratelli si sono quindi rivelate false. La Procura ha pertanto proceduto d’ufficio indagando i due per calunnia. Ma Paolo e Mario, stando alle contestazioni della Procura, avrebbero anche diffamato Marzio su Facebook. Sul profilo di Paolo sarebbero state pubblicate delle foto che ritraevano cani apparentemente mal nutriti con sopra il commento “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”. Il pubblico ministero contesta, infine, all’avvocato Antonio Pala di aver scattato le foto ai cani mentre si trovavano nel giardino dell’abitazione di Marzio Altana, quindi, in un luogo di privata dimora, senza la sua autorizzazione.
I tre imputati sono difesi dagli avvocati Massimo Ledda e Angelo Coda, mentre la parte offesa è assistita dall’avvocato Danilo Mattana.