Molo Brin, serve subito un milione
di Giandomenico Mele
Maxi yacht nel cuore della città, l’Autorità portuale prevede il recupero della ex Officina Mameli
31 gennaio 2021
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OLBIA. Un milione e 150mila euro. È quanto serve per il recupero del fabbricato “Ex Officina Mameli” e l’adeguamento degli arredi e degli impianti della banchina meridionale del Molo Benedetto Brin e della banchina orientale del Molo Vecchio. Opere necessarie per consentirne l’utilizzo da parte delle imbarcazioni da diporto. Il calcolo è contenuto nell’adeguamento tecnico funzionale elaborato dall’Autorità di sistema portuale. Solo il primo investimento, per poi procedere alla concessione demaniale per le aree, le più preziose nel futuro urbanistico di Olbia.
Il futuro. Porto turistico e futuro approdo per maxi yacht. Il progetto per il Molo Brin e il Bosazza, nel golfo interno di Olbia, ha fatto un decisivo passo in avanti. L’Autorità di sistema portuale della Sardegna, titolare delle aree demaniali, ha completato il primo passaggio per la realizzazione del porto turistico nel centro di Olbia. Un cambio di destinazione d’uso nel piano regolatore del porto: da commerciale a scalo dedicato alla nautica da diporto. Una volta recepito l’eventuale parere favorevole del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, il Molo Brin diventerà completamente turistico.
La Quay Royal. Al momento l’unico vero progetto in campo sarebbe quello della Quay Royal, società di imprenditori olbiesi nata da una costola della General port service, che attualmente resta nella compagine azionaria della Sinergest (maggioranza della famiglia Onorato e Comune di Olbia socio). La Sinergest ha perso il controllo della gestione del porto Isola Bianca e della General port service si sono perse le tracce. La Quay Royal, però, nel 2014 era pronta a costruire un polo per maxi yacht tra il Molo Brin e l’Isola di Mezzo. I giudici del Tar Sardegna nel 2015 avevano annullato gli atti del Comune, targato all’epoca centrosinistra, con Giovannelli sindaco, che aveva prima sospeso e poi bocciato il progetto di riqualificazione del waterfront. L'iter del progetto della Quay Royal aveva preso il via nel 2004. Nel 2007 la procedura fu sospesa per la mancanza del piano regolatore del porto. Nel 2014 l'iter riprese e nel corso della conferenza di servizi il progetto venne bocciato proprio per l'assenza del Piano portuale.
Il Comune. Per il momento bocche cucite. Il sindaco Nizzi non anticipa nulla, anche se resta agli atti che il suo sogno fosse quello di un grande porto turistico e privato. E risulta depositato un progetto preliminare che, dopo il via libera del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, potrebbe essere presentato all’Autorità di sistema portuale: maxi yacht e super barche a vela ormeggiati davanti ai palazzi del centro storico.
I lavori. Per iniziare servono il milione e 150mila euro per ristrutturare le “Ex Officine Mameli”, con la demolizione e il completo rifacimento degli intonaci interni ed esterni, muri e pavimentazioni, di tutti gli impianti, della copertura, delle tinteggiature interne ed esterne, di tutti gli infissi e serramenti. Nella banchina meridionale del Molo Brin e nella banchina orientale del Molo Vecchio è invece prevista, lungo tutto il loro sviluppo, analogamente all’altra banchina del Brin già utilizzata, una passerella in legno con gli arredi necessari per consentire l’ormeggio delle imbarcazioni da diporto.
Il futuro. Porto turistico e futuro approdo per maxi yacht. Il progetto per il Molo Brin e il Bosazza, nel golfo interno di Olbia, ha fatto un decisivo passo in avanti. L’Autorità di sistema portuale della Sardegna, titolare delle aree demaniali, ha completato il primo passaggio per la realizzazione del porto turistico nel centro di Olbia. Un cambio di destinazione d’uso nel piano regolatore del porto: da commerciale a scalo dedicato alla nautica da diporto. Una volta recepito l’eventuale parere favorevole del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, il Molo Brin diventerà completamente turistico.
La Quay Royal. Al momento l’unico vero progetto in campo sarebbe quello della Quay Royal, società di imprenditori olbiesi nata da una costola della General port service, che attualmente resta nella compagine azionaria della Sinergest (maggioranza della famiglia Onorato e Comune di Olbia socio). La Sinergest ha perso il controllo della gestione del porto Isola Bianca e della General port service si sono perse le tracce. La Quay Royal, però, nel 2014 era pronta a costruire un polo per maxi yacht tra il Molo Brin e l’Isola di Mezzo. I giudici del Tar Sardegna nel 2015 avevano annullato gli atti del Comune, targato all’epoca centrosinistra, con Giovannelli sindaco, che aveva prima sospeso e poi bocciato il progetto di riqualificazione del waterfront. L'iter del progetto della Quay Royal aveva preso il via nel 2004. Nel 2007 la procedura fu sospesa per la mancanza del piano regolatore del porto. Nel 2014 l'iter riprese e nel corso della conferenza di servizi il progetto venne bocciato proprio per l'assenza del Piano portuale.
Il Comune. Per il momento bocche cucite. Il sindaco Nizzi non anticipa nulla, anche se resta agli atti che il suo sogno fosse quello di un grande porto turistico e privato. E risulta depositato un progetto preliminare che, dopo il via libera del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, potrebbe essere presentato all’Autorità di sistema portuale: maxi yacht e super barche a vela ormeggiati davanti ai palazzi del centro storico.
I lavori. Per iniziare servono il milione e 150mila euro per ristrutturare le “Ex Officine Mameli”, con la demolizione e il completo rifacimento degli intonaci interni ed esterni, muri e pavimentazioni, di tutti gli impianti, della copertura, delle tinteggiature interne ed esterne, di tutti gli infissi e serramenti. Nella banchina meridionale del Molo Brin e nella banchina orientale del Molo Vecchio è invece prevista, lungo tutto il loro sviluppo, analogamente all’altra banchina del Brin già utilizzata, una passerella in legno con gli arredi necessari per consentire l’ormeggio delle imbarcazioni da diporto.