La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, l’ex albergo Italia pronto al nuovo cambio di veste

Dario Budroni
Olbia, l’ex albergo Italia pronto al nuovo cambio di veste

Quasi ultimato il restyling dell’Expo che ora ospiterà gli uffici dell’Università. Nizzi: «Puntiamo a finire per Pasqua». Rimossa la storica inferriata, è polemica

01 febbraio 2021
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OLBIA. Il palazzo cambia veste ancora una volta. La più grande struttura di via Porto Romano aggiunge così una nuova voce al suo lungo e originale curriculum. Sala da ballo, cinema, albergo, centro congressi. E adesso università. Tra le mura dell’Expo i lavori di restyling sono in dirittura d’arrivo. Il Comune sta realizzando gli uffici amministrativi del nuovo polo universitario olbiese, che fa sempre capo all’ateneo sassarese. L’Expo diventerà un po’ il cervellone dell’università diffusa che vedrà la luce nei prossimi anni. E questo mentre si attende ancora il bando che darà il via ai lavori di ristrutturazione di palazzo Giordo, in corso Umberto, dove si svolgeranno le attività didattiche.

Lavori in corso. Il Comune ha dismesso il vecchio Expo e trasferito la scuola civica di musica al MusMat con l’obiettivo di creare in via Porto Romano gli uffici del Polo UniOlbia, che sarà gestito da un consorzio che unisce istituzioni e privati. La sala conferenze, invece, sarà trasformata nell’aula magna. «Siamo a buon punto. Credo che entro Pasqua i lavori saranno terminati» dice il sindaco Settimo Nizzi. Su Facebook, però, c’è chi critica la decisione di smontare la storica inferriata da uno dei portoni di via Porto Romano. «Non avevamo alternative – risponde Nizzi –. Quella è un’uscita di sicurezza e, proprio per questioni di sicurezza, non potevamo tenere l’inferriata. Lo dice la legge».

Un secolo di storia. Il palazzo di via Porto Romano fu costruito negli anni Venti. Lo aveva tirato su il cavalier Silverio Piro per farci un po’ il quartier generale delle sue attività imprenditoriali. In due aree della struttura creò anche un cinema e una sala da ballo, chiamata Chicchiricchi. Una epopea che, nel 2017, era stata rievocata dall’associazione Wojtyla e dal Circolo nautico, con tanto di convegno e serata danzante con le musiche del periodo. Nel 1929, inoltre, gran parte della struttura venne trasformata in un albergo chiamato Italia, tra l’altro centrato da una bomba durante il devastante bombardamento della città. Nel dopoguerra, gli americani vi allestirono alcuni uffici per la campagna contro la malaria. Infine, una di ventina di anni fa, l’acquisizione da parte del Comune e la trasformazione nell’Expo Olbia.

Polo universitario. E mentre proseguono i lavori in via Porto Romano, il Comune, dopo il progetto definitivo, sta preparando il bando che darà il via alla ristrutturazione di palazzo Giordo, che un tempo ha ospitato la Standa e l’Oviesse. A disposizione ci sono 6.5 milioni di euro, stanziati nei mesi scorsi dalla Regione in accordo con Comune e Provincia. I lavori, qui, dureranno circa due anni. L'obiettivo è quello di trasformare gli spazi in luoghi adatti a ospitare le attività didattiche, in particolare quelle dei corsi di laurea triennale e specialistica in economia e management del turismo, fino a oggi in aeroporto. Invece sono stati terminati i lavori nell’ex area Sep di via dei Lidi. In questo caso è stata l’Area marina protetta di Tavolara, con i primi 700mila euro arrivati dalla Regione, a occuparsi a tempo di record del restyling di due grandi capannoni, trasformati in spazi didattici e foresterie. Sarà la sede del corso di laurea specialistica in Gestione e tutela dell'ambiente e del territorio marino. Con altri 300mila euro, invece, l’Amp di Tavolara potrà ristrutturare anche un terzo capannone. In futuro, comunque, in città saranno attivati nuovi corsi e create altre sedi universitarie, come nella Piattaforma tecnologica del Cipnes e al Mater Olbia, mentre rimarranno sempre a disposizione gli spazi dell’aeroporto.

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