OLBIA. Il ricorso all’affitto di locali esterni da adibire ad aule e laboratori per l’attività didattica da molto tempo è diventata una prassi usuale (e costosa) in città. Tra istituti superiori (i licei soprattutto, ma anche gli istituti tecnici e professionali) e scuole primarie o secondarie di primo grado (emblematico il caso di Maria Rocca) non si salva nessuno, perché la popolazione scolastica è in aumento, ma la costruzione di nuovi caseggiati scolastici non viaggia alla stessa velocità. Al contrario, tra bandi e avvisi di locazione, i tempi burocratici sono troppo lunghi per le esigenze immediate dell’attività scolastica.
Lo sanno bene i genitori degli studenti che da mesi lamentano pesanti disagi. «Il nostro territorio cresce e si affaccia al futuro – dice Pier Giulio Mura del Consiglio d’istituto dell’istituto tecnico Deffenu – ma l’investimento vero è oggi garantire un percorso didattico completo e professionale a chi il futuro deve costruirlo, cioè gli studenti. Per questo, in attesa di ricevere notizie “concrete” dalla Provincia, ora i genitori stanno esaminando le ulteriori azioni da intraprendere per tutelare il diritto allo studio degli studenti». (m.b.)