«Gli alberghi della Costa vanno riaccesi a Pasqua»
di Antonello Sechi
Idili (Cisl) si schiera con la richiesta del sindaco Ragnedda alla Smeralda Holding «Sono i più forti, diano un segnale a tutti: bisogna riaprire le strutture e ripartire»
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OLBIA. Mirko Idili usa la metafora automobilistica: «Smeralda Holding deve inserire la chiave e accendere il motore. A Pasqua». Il motore da accendere è la Costa Smeralda. Solo così – dice il segretario generale territoriale della Cisl gallurese – si può far ripartire l’industria delle vacanze dopo un anno tragico, quello del Covid. Idili, insieme a Eleonora Cadeddu, che con la Fisascat segue i lavoratori del turismo, scende in campo a sostegno dell’appello alla società proprietaria degli alberghi extralusso ex Aga Khan lanciato dal sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda. «Dopo la pandemia, va dato un segnale forte di normalizzazione anche in senso occupazionale – spiega Idili, rivolgendosi alla società oggi controllata dalla Qatar Investment Authority – A Pasqua, il primo hotel ad aprire è tradizionalmente il Cervo. Deve essere così anche quest’anno. E insieme all’hotel, vanno messe nella condizione di riaprire anche le altre attività che fanno capo a Smeralda Holding. Se non ci sarà un segnale importante da parte del gruppo più forte, molte altre attività piccole e medie avranno difficoltà a riaprire».
Idili non ci gira intorno: «I numeri dell’estate scorsa sono incredibili, non possiamo permetterci un’altra stagione così. A giugno 2020, l’occupazione legata al turismo ha fatto segnare meno 60%, ovvero 30mila assunzioni in meno rispetto al 2019. E anche ad agosto, il mese clou, meno 30% e meno 14.000 contratti di lavoro. Un danno enorme per il territorio, e per l’intera isola perché – lo ricordo – l’offerta di posti letto della Gallura rappresenta oltre il 40% dell’intera offerta regionale». Un disastro estivo al quale se n’è aggiunto un altro, quello dell’autunno-inverno. «La Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione – sottolinea il segretario della Cisl – è pari alla durata del periodo lavorato. Significa che chi, ad esempio, ha avuto solo un mese e mezzo di contratto ha avuto anche solo un mese e mezzo di sostegno. E infatti a novembre e dicembre, molti lavoratori sono stati costretti a rivolgersi ai servizi sociali e alla Caritas per mantenere la famiglia».
La Costa Smeralda deve riaccendere i motori ma non basta. «Ognuno faccia la sua parte – prosegue Idili –, la Regione superi i ritardi per la continuità territoriale nei trasporti marittimi e aerei. E, quanto a questi ultimi, c’è anche la situazione dei lavoratori, Air Italy, che oggi non alimenta più il territorio. La Regione, poi, deve promuovere l’isola nel mercato globale. Facendo anche comunicazione efficace ed evitando errori come quelli dell’anno scorso, quando gli annunci sul passaporto sanitario hanno scoraggiato i turisti». Nel discorso entrano anche le vaccinazioni. La Cisl, e la Fisascat, sostengono l’appello di Ragnedda a vaccinare entro Pasqua chi lavora nel turismo. «Anzi – aggiunge Idili –, bisogna andare anche oltre il personale di ristoranti e alberghi: vanno vaccinati tutti coloro che lavorano nella filiera turistica e hanno contatti con il pubblico, quindi, ad esempio, anche il personale dei supermercati ecc. Anche così si dà un segnale forte al mercato: la Sardegna è una destinazione turistica sicura, potete venire».
Idili, come Ragnedda, fa riferimento al piano vaccinale della Regione. «Ovviamente – precisa – non c’è nessuna contrapposizione, niente va fatto a scapito di qualcun altro. Vanno vaccinate subito le categorie deboli, anziani, persone a rischio, così come docenti e personale scolastico. Ma se vogliamo fare un ragionamento serio rispetto alla offerta turistica, che rappresenta la chiave della ripresa economica del territorio, bisogna fare uno sforzo aggiuntivo rispetto al programma regionale».
La conclusione è dedicata ancora ai manager della Costa Smeralda. «I processi di inclusione nascono dal lavoro – dice il segretario territoriale della Cisl –, è il momento della solidarietà tra lavoratori e datori di lavoro. Il gruppo più forte ha avuto tanto dal territorio. Deve dare un segno». In altre parole: la Smeralda Holding giri la chiave e accenda il motore, aprendo gli alberghi e le altre attività a Pasqua, così ripartiranno turismo e lavoro.
Idili non ci gira intorno: «I numeri dell’estate scorsa sono incredibili, non possiamo permetterci un’altra stagione così. A giugno 2020, l’occupazione legata al turismo ha fatto segnare meno 60%, ovvero 30mila assunzioni in meno rispetto al 2019. E anche ad agosto, il mese clou, meno 30% e meno 14.000 contratti di lavoro. Un danno enorme per il territorio, e per l’intera isola perché – lo ricordo – l’offerta di posti letto della Gallura rappresenta oltre il 40% dell’intera offerta regionale». Un disastro estivo al quale se n’è aggiunto un altro, quello dell’autunno-inverno. «La Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione – sottolinea il segretario della Cisl – è pari alla durata del periodo lavorato. Significa che chi, ad esempio, ha avuto solo un mese e mezzo di contratto ha avuto anche solo un mese e mezzo di sostegno. E infatti a novembre e dicembre, molti lavoratori sono stati costretti a rivolgersi ai servizi sociali e alla Caritas per mantenere la famiglia».
La Costa Smeralda deve riaccendere i motori ma non basta. «Ognuno faccia la sua parte – prosegue Idili –, la Regione superi i ritardi per la continuità territoriale nei trasporti marittimi e aerei. E, quanto a questi ultimi, c’è anche la situazione dei lavoratori, Air Italy, che oggi non alimenta più il territorio. La Regione, poi, deve promuovere l’isola nel mercato globale. Facendo anche comunicazione efficace ed evitando errori come quelli dell’anno scorso, quando gli annunci sul passaporto sanitario hanno scoraggiato i turisti». Nel discorso entrano anche le vaccinazioni. La Cisl, e la Fisascat, sostengono l’appello di Ragnedda a vaccinare entro Pasqua chi lavora nel turismo. «Anzi – aggiunge Idili –, bisogna andare anche oltre il personale di ristoranti e alberghi: vanno vaccinati tutti coloro che lavorano nella filiera turistica e hanno contatti con il pubblico, quindi, ad esempio, anche il personale dei supermercati ecc. Anche così si dà un segnale forte al mercato: la Sardegna è una destinazione turistica sicura, potete venire».
Idili, come Ragnedda, fa riferimento al piano vaccinale della Regione. «Ovviamente – precisa – non c’è nessuna contrapposizione, niente va fatto a scapito di qualcun altro. Vanno vaccinate subito le categorie deboli, anziani, persone a rischio, così come docenti e personale scolastico. Ma se vogliamo fare un ragionamento serio rispetto alla offerta turistica, che rappresenta la chiave della ripresa economica del territorio, bisogna fare uno sforzo aggiuntivo rispetto al programma regionale».
La conclusione è dedicata ancora ai manager della Costa Smeralda. «I processi di inclusione nascono dal lavoro – dice il segretario territoriale della Cisl –, è il momento della solidarietà tra lavoratori e datori di lavoro. Il gruppo più forte ha avuto tanto dal territorio. Deve dare un segno». In altre parole: la Smeralda Holding giri la chiave e accenda il motore, aprendo gli alberghi e le altre attività a Pasqua, così ripartiranno turismo e lavoro.